Non è facile immaginare la quotidianità domestica dei Reali britannici, ma possiamo gettare uno sguardo sulla residenza del Duca e della Duchessa di Cambridge grazie a social e news magazine.
Anche se la casa londinese di William e Kate viene definita “appartamento 1A”, non si tratta certo dei quattro o cinque vani a cui saremmo portati a pensare: occupa metà dell’ala della Torre dell’Orologio progettata da Sir Christopher Wren e i bene informati parlano di ben 20 stanze distribuite su quattro piani, circondate da un lussureggiante giardino in cui i principini George, Charlotte e Louis amano giocare soprattutto alla caccia al ragno.
A disposizione dei Royal Babies anche due nursery, una diurna e una dedicata al riposo notturno. C’è anche un elegante atrio di rappresentanza in pietra bianca e nera, perfetto per accogliere gli ospiti.
Oltre alla zona notte, composta da tre camere principali con bagno privato e spogliatoi, la dimora dispone di due salotti ufficiali, uno con pianoforte a coda, e cinque sale da ricevimento, dove la coppia reale può ricevere personaggi di alto profilo: l’arredamento di questi ambienti affianca pregevoli mobili antichi, arazzi e broccati e soluzioni più lineari e moderne. In quello più celebre sono stati ospitati Barack e Michelle Obama, che hanno amabilmente chiacchierato con i padroni di casa su poltroncine e divani color crema.
Nell’ufficio di William, accanto alla preziosa scrivania intarsiata posizionata davanti ad un ampio camino, c’è una semplicissima e anonima cassettiera per la stampante, che stride un po’ con gli altri elementi d’arredo finemente decorati; sul desk di Kate, invece, spicca una collezione di lussuose edizioni di romanzi classici.
Cuore pulsante della casa, la cucina da 170mila sterline, dove sentirsi liberi di pasticciare preparando dolci con i bambini.
A completare la composizione dell’appartamento 1A ci sono le nove stanze all’ultimo piano dove alloggia il personale di servizio, oltre a lavanderia, palestra e ripostiglio per i bagagli che si trovano nel seminterrato.
