Su ogni contenitore di plastica è stampato un numero ed è apposta una sigla e controllarli è fondamentale!
La plastica è costituita da lunghe catene di atomi di carbonio, ai quali sono legati altri elementi. Sono proprio questi a determinare tipologia del materiale e caratteristiche macroscopiche.
Diventano quindi fondamentali i numeri e le sigle stampati sul fondo dei contenitori, utili anche nei centri di raccolta per smistare le diverse tipologie di plastica e procedere alla fase di riciclo.
Ecco la lista dei numeri e delle plastiche corrispondenti.
- PET: è la plastica leggera e flessibile impiegata nella maggior parte dei contenitori usa e getta. Bottigliette con tale sigla identificativa non dovrebbero essere utilizzate più di una volta!
- HDPE: identifica una plastica le cui molecole hanno una densità molto elevata. Gli esperti raccomandano di acquistare bottiglie d’acqua marchiate così: sono le più sicure!
- PVC: di questo materiale sono fatti tutti gli imballaggi alimentari e i giocattoli per bambini e per animali. È sconsigliato però l’acquisto di prodotti con tale plastica, responsabile del rilascio di pericolose sostanze chimiche.
- LDPE: non è possibile confezionare prodotti alimentari con questo tipo di plastica a causa del rilascio di composti pericolosi.
- PP: viene impiegato per il confezionamento di cibi delicati come i latticini. I vasetti di yogurt sono costituiti da questa plastica resistente e leggera. È un’efficace barriera contro l’umidità.
- PS: è il polistirolo, materiale che costituisce quei pannelli bianchi e leggeri che, posti nelle scatole, proteggono, ad esempio, gli elettrodomestici dagli urti. Sono fatti di polistirene anche i comuni piatti e bicchieri di plastica. Non li si dovrebbe sottoporre a fonti di calore in quanto potrebbero rilasciare sostanze cancerogene.
Sono marchiate con il numero 7, infine, le plastiche alternative di origine non fossile.