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CURIOSITÀ 27 FEBBRAIO 2021

Ad Alicudi il pane causò le allucinazioni di massa: la storia

Mangiare il pane ha causato delle allucinazioni di massa per anni alla popolazione che vive in una particolare isola delle Eolie. Si tratta di Alicudi, un posto che racchiude una storia davvero strana e particolare.

Alicudi, la strana storia dell’isola magica

Ad aver notato questo isolotto alla fine della cinta delle Eolie, ultimo baluardo della Sicilia, sono stati diversi artisti e poeti, incluso Alexandre Dumas, che nel 1835 la descrisse come:”Un angolo della terra dimenticato al momento della creazione, rimasto al tempo del caos“. Una descrizione alquanto lugubre, ma che ha anticipato una serie di leggende legate a doppio filo con quest’isola particolare. Le voci sul fatto che l’isola fosse stregata sono iniziate ad apparire all’inizio del ‘900, in concomitanza con la produzione di un certo tipo di pane nero. Questo particolare tipo di pane viene fatto a partire dalla segale, che in quel periodo storico era stata infestata da un fungo parassita, il claviceps purpurea, detto più comunemente ergot. Questo fungo si presenta con delle corna nere che spuntano tra le spighe e, se ingerito, può provocare forti allucinazioni. Questo perché nell’ergot è presente un alcaloide che ha poteri psichedelici: l’acido lisergico. Nel mondo delle droghe, questo acido è l’ingrediente base dell’LSD, che venne infatti sintetizzato dallo svizzero Albert Hofmann in laboratorio.

Segale cornuta: come è arrivata sull’isola e sono iniziate le leggende

Secondo l’antropologo Paolo Lorenzi, intervistato da Vice Italia, a portare il fungo sull’isola sarebbero stati gli inglesi. “Venivano da queste parti a prendere malvasia (per fare lo sherry) e assenzio. Commerciavano soprattutto a Messina e Palermo e poi passavano dalle Eolie”. Ben presto, gli isolani cominciarono a raccontare di donne che volavano e mostri che apparivano nella notte, senza però essere veramente consapevoli di cosa stesse loro succedendo. Solo anni dopo, alcuni studiosi furono in grado di attestare che effettivamente le allucinazioni collettive fossero frutto della segale cornuta. “Intervistando gli anziani – ha raccontato Lorenzi – alcuni di loro non solo si ricordavano di aver visto questo cereale, ma avevano dato anche un nome alle spighe: tizzonare, per via del colore nero come i tizzoni di carbone. In particolare Silvio, un pescatore, mi ha detto come lui, da piccolo, fosse perfettamente in grado di distinguere una spiga sana da una malata”. A bloccare queste allucinazioni di massa fu la chiesa cattolica, che proibì di consumare il pane nero, in quanto pane del diavolo. Solo anni dopo, alcune comunità hippie si trasferirono sull’isola e spiegarono agli abitanti che le visioni che avevano avuto erano effetto di sostanze allucinogene. Le leggende e le storie però rimangono nell’aria del posto ancora oggi, raccontate di generazioni in generazioni.

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