La primavera, come ogni anno, ha riportato con sé rinocongiuntivite e asma da pollinosi. Ecco qualche informazione utile per non confondere allergie stagionali e COVID-19.
Cominciamo con il sottolineare che anche il paziente allergico, ancor più in quanto affetto da malattia cronica, deve attenersi scrupolosamente alle regole più volte ribadite dalle autorità.
In linea generale non è maggiormente a rischio, ma avendo i sistemi di risposta immunitaria già “impegnati”, è opportuno che eviti di contrarre qualsiasi tipo di infezione, COVID-19 compresa. A tal proposito, va detto che un’eventuale positività al coronavirus lo renderebbe potenzialmente più contagioso tramite i continui e ripetuti starnuti.
Indispensabile, quindi, l’utilizzo della mascherina, non in ultimo atta a proteggere dal carico pollinico, efficacemente trattenuto.
Importante poi intraprendere e mantenere correttamente la terapia abituale antiallergica a base di steroidi e broncodilatatori, che rendono i polmoni al massimo della loro efficienza.
Oggi a causa dell’attuale pandemia starnutire può creare imbarazzo e allarmismo. Ma, come sottolinea la dottoressa Ventura – allergologa presso l’Unisalus di Milano – è possibile distinguere un semplice raffreddore allergico da una congestione nasale da coronavirus; il primo, detto rinorrea, si presenta con una secrezione liquida e trasparente.
Lo stesso vale per la congiuntivite: quella allergica si manifesta con bruciore, prurito e lacrimazione bilaterale; in caso di COVID-19, invece, la lacrimazione può riguardare un occhio solo.
Fonte: Dr.ssa Ventura, allergologa presso l’Unisalus di Milano