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CURIOSITÀ 16 AGOSTO 2021

Ameba mangia-cervello: cos'è e cosa fare per combatterla

Anche quest’estate si torna a parlare di “ameba mangia-cervello”, causa di ciò è l’ultimo è il caso di un bambino americano di 7 anni, David Pruitt, morto di meningoencefalite amebica primaria dopo essere stato contagiato dal raro parassita in un lago californiano. Ma di cosa si tratta esattamente? Vediamolo insieme.

Cos’è l’ameba mangia-cervello

L’”ameba mangia-cervello” è il nome comune che viene dato alla Naegleria fowleri, che può causare la meningoencefalite amebica primaria, un’infezione acuta e fulminante. Le analisi genetiche hanno identificato circa 30 specie di Naegleria, ma solo la Naegleria fowleri è stata associata ad infezioni nell’uomo.

La Naegleria fowleri – si legge sul sito di Humanitas – è un’ameba, il cui ciclo vitale prevede tre stadi: un trofozoita, uno stadio temporaneo flagellato e una ciste. La forma riscontrabile nel sistema nervoso centrale e nei tessuti dell’organismo umano è il trofozoita; lo stato flagellato è solo temporaneo, viene indotto da particolari condizioni ambientali e ritorna allo stato di trofozoita nell’arco di 24 ore. La ciste è invece la forma resistente che consente a Naegleria di resistere all’assenza di acqua e di nutrienti.

Questa ameba si può trovare in tutto il mondo ma quasi esclusivamente in ambienti di acqua dolce e calda, come laghi e fiumi, ma anche nelle sorgenti termali, nello scarico dell’acqua calda degli impianti industriali, nelle fonti di acqua potabile geotermica e in piscine con scarsa manutenzione. Il Naegleria fowleri cresce molto facilmente a temperature più elevate fino a 46 gradi centigradi e può sopravvivere per brevi periodi a temperature anche più alte. Importante fare presente che questo patogeno non sopravvive nelle acque salate, quindi non si può trovare in mare.

L’infezione da Naegleria fowleri si contrae con un’esposizione prolungata all’acqua contaminata dal patogeno, che entra nel corpo umano tramite il naso.

Come prevenire e curare l’infezione da
Naegleria fowleri

La Naegleria fowleri è l’agente che provoca la meningoencefalite amebica primaria, un’infezione acuta, fulminate e rapidamente fatale che colpisce il sistema nervoso centrale. La diagnosi della malattia, che generalmente arriva molto tardi, contribuisce alla sua elevata mortalità. È quindi meglio evitare di fare bagni in acque di cui non si è sicuri, melio sempre recarsi un laghi o fiumi controllati.

Per la cura, il sito di Humnitas riporta che la Naegleria è sensibile al farmaco antimicotico amfotericina B: esso altera le membrane del patogeno, incluse quelle del nucleo e del reticolo endoplasmatico liscio e ruvido. In ogni caso, se si sospetta un’infezione, meglio recarsi il più velocemente possibile in ospedale.

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