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CONSIGLI 19 MAGGIO 2023

Anche l'acqua in bottiglia scade: come conservarla al meglio

Non è un aspetto a cui si presta attenzione, ma è importante non sottovalutarlo. L’acqua in bottiglia scade. È quindi importante leggere la data sulla confezione prima di metterla nel carrello. E tu, ci hai mai fatto caso? Se per te è una novità, è proprio il caso di dirlo, “meglio tardi che mai”. Ma vediamo di scoprire insieme qualche dettaglio in più e come è bene comportarsi con l’elemento più importante della vita di ogni essere umano.

Come si conserva l’acqua in bottiglia: i consigli utili

L’acqua in bottiglia scade o, meglio, può perdere alcune delle sue caratteristiche organolettiche che la rendono così preziosa. Il primo consiglio per evitare che questo accada, e che possano esserci delle conseguenze sulla propria salute, è quello di conservarla come si deve.

C’è scritto su ogni confezione, facci caso: l’acqua va conservata in un luogo fresco, asciutto, privo di odori e lontano da fonti dirette di calore. Oltretutto, una volta aperta la bottiglia, è meglio finirla in tempi relativamente brevi e avere cura che il tappo venga ben chiuso. Anche il ghiaccio può alterare la qualità dell’acqua, oltre al gusto. Ed è importante che il contenuto della bottiglia non venga mai conservato in un contenitore diverso da quello originario.

Quando scade l’acqua in bottiglia e dove controllare

Ora che sai che l’acqua in bottiglia scade, è bene concentrarsi su dove e come reperire tutte le informazioni utili per un consumo sano e responsabile. Per poter fare una spesa intelligente, e soprattutto prendersi cura di sé, è importante fare attenzione ai dettagli. E la data di scadenza è uno di questi.

Non è solo una questione di norme e leggi, ma di mantenimento delle proprietà benefiche di questo preziosissimo elemento presente in natura, imbottigliato secondo delle precise regole di conservazione. Anche se l’acqua può essere sempre consumata, se non lo fai “entro” la data segnata sul tappo della bottiglia, la tua salute potrebbe essere compromessa.

Rispetto ad altri alimenti, infatti, l’acqua non ha una ‘deadline’ tassativa, ma i produttori indicano entro quanto tempo è buona abitudine consumarla. Tecnicamente si chiama TMC, e sta per “Termine Minimo di Conservazione”.

Fa male bere l’acqua scaduta? Quali rischi si corrono

L’acqua in bottiglia scade, nel senso che diventa stantia, vittima del deterioramento del suo contenitore. La plastica, infatti, rilascia delle sostanze microscopiche al suo interno. Te ne accorgi quando bevi: se senti un sapore di cloro, di ozono o di medicinale vuol dire che qualcosa non va. Inoltre, alcune sostanze sono più tossiche di altre.

  • L’ammonio rischia di danneggiare lo stomaco e l’intestino.
  • Gli esteri ftalati, se consumati in grandi quantità, possono compromettere l’apparato endocrino.

Anche se le bottiglie sono fatte per non rilasciare queste sostanze, con il passare del tempo possono diventare permeabili e non più così sicure come saresti portato a credere.

La qualità dell’acqua che bevi ogni giorno può essere a rischio anche a causa della temperatura e dell’esposizione diretta alla luce solare. Queste, infatti, possono accelerare il processo di deterioramento. È importante non andare oltre i 30 gradi. In sostanza, se ti accorgi che l’acqua in casa è scaduta e non hai nessun’altra alternativa, fra la bottiglia a temperatura ambiente e quella in frigo, scegli la seconda. Hai più probabilità che si sia conservata bene. Tienilo a mente quando devi organizzare la cucina e ordinare le provviste in dispensa.

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