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BUONO A SAPERSI 01 AGOSTO 2022

Andare al mare, il beneficio che non si vede ma che fa bene

Vivere vicino all’acqua ha degli effetti benefici sulla salute mentale. È questa la conclusione raggiunta da un team di ricercatori della Nuova Zelanda e della Michigan State University (MSU), dopo aver analizzato le abitudini e il comportamento degli abitanti della città australiana – qui vi abbiamo mostrato alcuni dei luoghi più interessanti da visitare in Australia – di Wellington. La località è bagnata dal Mare di Tasmania a nord e dall’Oceano Pacifico a sud, la popolazione complessiva è di circa mezzo milione di abitanti.

Stando ai risultati della ricerca, guardare l’acqua di un fiume scorrere, così come il mare – calmo o mosso – sarebbero pratiche particolarmente adatte a contrastare il disagio psichico. Gli studiosi hanno raccolto dati sulla vivibilità degli spazi blu e verdi.

Andare al mare fa bene alla salute, la scoperta

I numeri sono stati poi incrociati con le informazioni del New Zealand Health Survey sulla scala di stress psicologico di Kessler, un parametro che aiuta a prevenire il rischio ansia e i disturbi dell’umore.

I risultati emersi sono inequivocabili, come sottolineato a gran voce da Amber Pearson, una delle autrici dello studio, queste le sue parole: “L’aumento delle visioni dello spazio blu è associato in modo significativo a livelli più bassi di disagio psichico”.

In altre parole i ricercatori, raccogliendo più di un milione di risposte, hanno scoperto che le persone sono sostanzialmente più felici quando si trovavano in un ambiente naturale – su tutti il mare – rispetto a uno urbano.

Il dato più sorprendente è relativo al maggior effetto benefico conferito dai cosiddetti spazi blu (mare, cascate, laghi e fiumi) rispetto agli spazi verdi (parchi, giardini, boschi ecc).

Spazi blu e spazi verdi: cosa sono e perché fanno bene alla salute

Non vi è ancora una spiegazione certa per questo fenomeno, secondo Amber Pearson potrebbe però esserci un errore nel metodo di valutazione:

“Gli spazi considerati “Blu” sono al 100% naturali – ha spiegato – mentre gli “spazi verdi” includono aree create dall’uomo, come campi sportivi e da gioco. Forse se guardassimo solo alle foreste native potremmo ottenere conclusioni diverse”.

Quello sottolineato dalla ricercatrice è un punto fondamentale, ulteriori indagini potrebbero infatti dimostrare che i benefici degli spazi blu siano i medesimi degli spazi verdi, a patto che si tratti di aree al 100% naturalistiche, non di parchi cittadini, campi sportivi o simili.

Quello della salute mentale è un tema sempre più importante, recentemente lo ha sottolineato anche il ministro della Salute Speranza, ribadendo come la pandemia Covid abbia aperto gli occhi al mondo sull’importanze del tema. “Non c’è salute fisica senza la salute mentale”, ha infatti dichiarato.

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