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CURIOSITÀ 02 MARZO 2021

Anna Göldi, l’ultima strega d’Europa

Ecco la storia di Anna Göldi, l’ultima donna condannata a morte per stregoneria in Europa. La sua misteriosa vicenda continua ad affascinare, ad oltre due secoli dalla sua decapitazione avvenuta il 13 giugno 1782.

Anna nacque il 24 ottobre 1734 nella regione svizzera di Sax. A 15 anni cominciò a lavorare come serva presso varie famiglie del suo villaggio, Sennwald; a 31 rimase incinta: il padre del bambino, un soldato mercenario, l’abbandonò prima del parto. Il neonato morì soffocato la notte dopo esser venuto alla luce e la donna venne accusata di infanticidio. Messa per punizione alla berlina, fu condannata agli arresti domiciliari presso la casa della sorella.

Per sottrarsi alla sentenza, però, fuggì a Glarona, dove vigeva un’altra giurisdizione. Lì trovò lavoro presso la famiglia Zwicky ed ebbe una relazione col figlio del padrone, il medico Melchior, di undici anni più giovane.

Dalla relazione nacque un altro figlio ma la differenza sociale impedì alla coppia di sposarsi; che ne fu del piccolo rimase un mistero. Anna lasciò anche casa Zwicky e, nel 1780, a 46 anni, prese servizio presso la ricca famiglia Tschudi.

Un mattino, una delle figlie più giovani di questa trovò degli spilli nel latte. Il padrone di casa accusò e cacciò Anna ma, diciotto giorni dopo, la piccola cominciò a vomitare pezzi di metallo.

I sospetti caddero sulla serva, accusata dal signor Tschudi di stregoneria. Anna, arrestata, dopo ripetute torture, confessò di avere stregato la bambina con l’aiuto del diavolo; per questo, venne condannata a morte. Una sentenza anomala per l’Europa dell’epoca: l’illuminismo era penetrato anche nelle regioni di campagna ed i ceti superiori avevano abbandonato da tempo le superstizioni.

Secondo il giornalista e giurista Walter Hauser, presidente della Fondazione Anna Göldi, la condanna fu possibile solo perché l’accusa era stata formulata da un uomo potente che, forse, aveva interesse a liberarsi di lei; probabilmente i due avevano avuto una relazione. Una storia tuttora avvolta dal mistero, anche dieci anni dopo la riabilitazione da parte della Svizzera.

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