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CURIOSITĂ€ 11 SETTEMBRE 2022

Ape contro aereo: chi vince lo decide il tribunale

Quando si tratta di aerei, decolli e atterraggi, le regole sono precise e prevedono molteplici casi. Gli aeroplani sono tra i mezzi più sicuri al mondo proprio perché regolamentati fino ai minimi dettagli. Eppure uno strano caso avvenuto all’aeroporti di Trapani ha dato vita a una causa legale che si è conclusa nel giro di due anni. Oggetto della disputa: la giustificazione (o meno) del mancato decollo di un velivolo a causa di un’ape nella presa d’aria del mezzo. La compagnia aerea ha invocato il “Bird strike”, ritenendo pericolosa la partenza. La decisione del giudice cambia però le carte in tavola.

Cos’è il bird strike

Per comprendere meglio la vicenda, bisogna spiegare cos’è il Bird strike. Per volare ci sono numerose norme, pensate proprio per tenere alti i livelli di sicurezza dei mezzi. Per esempio c’è un motivo se sugli aerei ci sono i posacenere anche se è vietato fumare, ovvero evitare possibili incendi causati da eventuali trasgressori del divieto. Un altro grave pericolo per gli aeroplani è rappresentato dagli uccelli che, se vengono risucchiati dal flusso d’aria di un motore a reazione, oltre a perdere la vita possono bloccare il meccanismo e provocare un incidente. Questo tipo di problema viene chiamato in gergo aeronautico “Bird strike” e gli aeroporti, solitamente, adottano diverse soluzioni, come il volo dei falchi per spaventare gli altri pennuti, per evitare rischi.

Ape contro aereo: la decisione del tribunale

Ma cosa c’entra il bird strike con il caso dell’ape contro l’aereo? La vicenda risale al 14 agosto del 2020 quando un volo Trapani-Roma è stato annullato perché, secondo la compagnia aerea, un’ape si era introdotta in una presa d’aria dell’aereo, rendendo impossibile il decollo. In questo caso, la società ha invocato la forza maggiore, paragonando lo scontro ape-aereo a un “bird strike”. Per una passeggera, invece, la motivazione non poteva essere valida e per questo motivo si è rivolta al giudice di pace ritenendo la giustificazione fasulla. Al termine dell’iter legale, il giudice ha emesso la sentenza condannando la compagnia aerea per il mancato decollo. Secondo il tribunale, la società non è riuscita a dimostrare in maniera convincente che una piccola ape possa bloccare il decollo dell’aereo. Così la passeggera ha vinto la causa ottenendo un risarcimento di 1000 euro. Recentemente un altro caso ad alta quota ha destato l’attenzione dell’opinione pubblica, la rissa in volo tra i piloti con la compagnia finita sotto accusa. Nel corso di un viaggio, c’è stato un acceso litigio tra pilota e copilota, sedato solo dal pronto intervento degli assistenti di volo. La vicenda ha aperto un’indagine interna per verificare le norme di sicurezza sui voli.

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