La Cassazione ha ribadito che il riconoscimento dell’assegno di divorzio in favore dell’ex coniuge richiede l’accertamento dell’inadeguatezza dei mezzi dell’ex e dell’impossibilità di procurarseli per ragioni oggettive. In parole semplici: quando risulta che la scelta dell’ex moglie di dedicarsi alla famiglia è stata condivisa con il marito, non c’è dubbio che quest’ultimo abbia tratto, da tale situazione, un vantaggio personale potendosi dedicare al lavoro e alla carriera. Di ciò se n’è avvantaggiato il suo reddito personale che, al momento della separazione, sarà più alto di quello che avrebbe avuto se anche lui – in un’ottica di pari diritti e doveri dei coniugi – si fosse occupato al 50% delle questioni domestiche. Quindi: se la convivenza ha impoverito la donna e arricchito il marito, quest’ultimo, al momento del divorzio, dovrà riconoscere alla donna una parte del proprio vantaggio economico e ripristinare il tenore di vita che la donna aveva quando ancora era sposata.