Negli Usa si registrano oltre 65 mila nuovi casi di tumore all’utero ogni anno. Questo dato fa sì che sia la forma più diffusa dell’apparato riproduttivo femminile. E questi prodotti per capelli raddoppiano il rischio di ammalarsi di cancro. Ma ecco le informazioni raccolte da un recente studio.
I dati della ricerca dell’American Society of Clinical Oncology dimostrano che circa l’81% delle pazienti vive almeno cinque anni dopo aver ricevuto la diagnosi. Ma nelle donne di colore il tasso scende al 63%, ipotizzano gli esperti a causa di una forma più aggressiva.
Questi prodotti per capelli aumentano il rischio di ammalarsi di cancro: il nuovo studio
Gli scienziati, fra il 2003 e il 2009, hanno preso a campione delle donne di età compresa fra i 35 e i 74 anni e le hanno monitorate per quasi 11 anni. Hanno registrato 378 casi di cancro all’utero e in 26 di questi hanno riscontrato una correlazione con le piastrature chimiche dei capelli quattro o più volte l’anno. A tal proposito, ecco i 10 campanelli d’allarme del cancro all’utero.
I ricercatori hanno quindi compreso come – oltre all’età, il consumo di alcol e sigarette – determinati prodotti per capelli raddoppiano il rischio di ammalarsi di cancro. Le analisi, infatti, hanno dimostrato come il tasso fosse pari a +155%.
Circa il 60% delle donne che usavano creme per lisciare i capelli erano di colore, un dato che ha portato all’individuazione di un gruppo maggiormente a rischio.
Alexandra White, l’epidemiologa del NIH che ha condotto lo studio, ha detto: “Il tasso raddoppiato è preoccupante. Tuttavia, è importante contestualizzare le informazioni: quello all’utero è un tipo di cancro relativamente raro”
“Sono necessarie ulteriori ricerche per confermare questi risultati nelle diverse popolazioni e per identificare le sostanze chimiche specifiche che potrebbero aumentare il rischio di contrarre la malattia”.
Piastratura chimica: quanto può essere pericolosa
Mentre si parla di vaccino contro il cancro entro dieci anni, secondo la dottoressa White “questo è il primo studio che ha esaminato la relazione tra la piastratura chimica e il cancro dell’utero”. Tuttavia i dati sembrano confermare che alcuni prodotti per capelli raddoppiano il rischio di ammalarsi di cancro. Pare che cambiare la struttura riccia del capello, attraverso determinate pratiche, esponga a dei pericoli in termini di salute.
I capelli, infatti, hanno una proteina che si chiama cheratina, al suo interno contiene i solfuri che si legano e creano i riccioli. La piastratura chimica altera tale struttura naturale. Nello specifico, l’idrossido di sodio apre lo strato esterno del capello e il tioglicolato di ammonio rompe i legami.
Le creme che si utilizzano per trattare i capelli, inoltre, possono anche contenere formaldeide. Questa sostanza funge da conservante, ma è anche nota la sua azione cancerogena. Quando si riscalda può diffondersi nell’aria e provocare irritazioni cutanee e oculari.
Non solo formaldeide, ma anche parabeni, bisfenolo A e metalli aumentano il rischio di tumore. Secondo gli scienziati, le sostanze chimiche utilizzate per questo tipo di trattamento entrano nel sangue attraverso il cuoio capelluto. Inoltre le ustioni e le lesioni velocizzerebbero tale assorbimento.