Ai suoi tempi non esistevano i social network, i follower o le community, ma esisteva la luce prepotente e straordinaria che una stella sapeva emanare. La stessa che ha utilizzato Ava Gardner per guadagnarsi un posto d’onore tra le più grandi star della storia del cinema.
Ava Gardner, biografia di una diva
Nata a Smithfield il 24 dicembre 1922, Ava è la più piccola dei 7 figli di Mary Elizabeth e Jonas Bailey Gardner, e sin da bambina deve scontrarsi con una realtà tutt’altro che spensierata. Cresce in un piccolo paese rurale dove i suoi genitori lavorano come agricoltori. Ma sono gli anni della Grande Depressione e non è facile per la famiglia trovare una stabilità economica.
All’età di 18 anni, però, la vita di Ava cambia improvvisamente. Andata in visita a sua sorella maggiore trasferitasi a New York dopo il matrimonio, la ragazza sceglie di posare per suo cognato per delle fotografie che furono poi esposte in un negozio.
In quella occasione viene notata da un manager della MGM che la introduce nel mondo del cinema. Ava approda a Hollywood con sogni grandi e straordinari. E dopo piccoli ruoli minori ottiene finalmente una parte tutta sua al fianco dell’attore Burt Lancaster.. È il 1946 e con il film I gangsters il mondo si accorge di lei.
Ava Gardner si ritrova negli anni successivi a lavorare al fianco di grandi nomi del cinema dell’epoca recitando in film come I trafficanti, Corruzione e I marciapiedi di New York.
In quegli anni conosce il clarinettista Artie Shaw che diventerà il suo secondo. Interrotta la relazione, Ava conosce Frank Sinatra. Tra i due è amore a prima vista, ma è così folle e tormentato che l’attrice e il cantante si lasciano inghiottire dai loro demoni. Così, nel 1956 si dicono addio.
Gli anni ’50 sono quelli che la consacrano a femme fatale del grande schermo. La troviamo nei film Voglio essere tua, Pandora e Show Boat. Nel 1953, con la pellicola Mogambo ottiene la sua unica candidatura agli Oscar come migliore attrice.
Irrefrenabile e irrequieta, sul set e nella via privata, Ava Gardner si trasferisce in Italia per ricoprire il ruolo di Maria Vargas nel film La contessa scalza di Joseph L. Mankiewicz. Sono quelli gli anni in cui avrà una relazione con Walter Chiari.
Nonostante Hollywood non smetta di osannarla, e il pubblico ad amarla, Ava cede ai suoi tormenti personali. La sua vita sregolata e l’alcolismo la portano ad allontanarsi da quel mondo fatto di luci troppo accecanti.
Così nel 1968 l’attrice si trasferisce a Londra dove vivrà per il resto dei suoi giorni. Nel 1990, all’età di 67 anni, Ava Gardner si spegne a causa di una polmonite. Ma lascerà al mondo la sua più grande eredità: un libro autobiografico che racconta la sua vita.
Gli anni successivi alla sua morte l’American Film Institute inserisce la Gardner tra le più grandi star della storia del cinema.
