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BUONO A SAPERSI 19 APRILE 2024

Bancomat clonato: cosa fare

Essere vittime della clonazione della carta di debito è un’esperienza decisamente spiacevole, di cui spesso ci si rende conto quando ormai è troppo tardi.

Le tecnologie usate dai malintenzionati sono sempre più sofisticate e non basta conservare il PIN lontano dal bancomat ed accertarsi che non ci siano persone nei paraggi quando effettuiamo operazioni allo sportello automatico.

Prevenire è meglio che curare

Per evitare di essere truffati, oltre a vigilare su quello che ci accade intorno quando ci troviamo ad un ATM, dobbiamo anche controllare che non presenti delle anomalie.

I truffatori potrebbero aver installato uno “skimmer”, dispositivo in grado di leggere e copiare i dati della banda magnetica della carta, una telecamera nascosta sulla cornice superiore dello sportello per “vedere” il codice che digitiamo, o addirittura una finta tastiera sovrapposta a quella vera.

Spazi anomali, fori, o aggeggi vicini alla fessura in cui si inserisce il bancomat ci devono mettere in allarme.

Se notiamo qualcosa di sospetto o se la fessura sembra doppia, meglio recarsi ad un altro sportello ed avvisare la banca.

È sempre consigliabile coprire con l’altra mano il tastierino numerico quando si digita il PIN ed evitare di fermarsi ad effettuare operazioni presso Bancomat isolati o posti in aree di scarso passaggio.

Massima allerta anche quando effettuiamo pagamenti elettronici in negozi e ristoranti: per essere più sicuri, piuttosto che strisciare la tessera nel POS, meglio inserirla nell’apparecchio in modo che legga il microchip, cosa che garantisce maggior sicurezza.

Attendere sempre, inoltre, la stampa della ricevuta dell’avvenuto pagamento prima di allontanarsi e ritirare personalmente la carta. Utile anche abilitare le notifiche via SMS per scoprire subito se vengono effettuate operazioni che non abbiamo autorizzato.

Per gli acquisti on line, invece, la cosa migliore è utilizzare carte prepagate non collegate al conto corrente.

Cosa fare se si viene truffati

Se nonostante gli accorgimenti presi notiamo che dal nostro conto corrente sono spariti dei soldi, la prima cosa da fare è bloccare la carta, chiamando il numero verde dedicato del proprio istituto di credito e poi richiedere a quest’ultimo il risarcimento del denaro prelevato illecitamente da terzi.

In questi casi, le banche sono tenute a rimborsare i loro clienti truffati, in quanto depositarie a titolo oneroso del loro denaro.

La richiesta va inoltrata entro 60 giorni, corredata da una copia della denuncia di furto fatta alle Forze dell’Ordine, una copia dell’estratto conto e una copia fronte-retro della tessera clonata tagliata in due.

L’istituto di credito potrebbe chiedere anche di dimostrare di non aver incautamente prestato la carta di debito a parenti o amici. Anche se difficilmente succede, se il rimborso venisse negato, occorrerà rivolgersi ad un avvocato o ad un’associazione di tutela dei consumatori.

Esiste anche una franchigia sulla responsabilità, che viene applicata al cliente la cui carta bancomat viene clonata o rubata, che equivale a 50 euro. Questa cifra non viene richiesta per gli acquisti online se la banca non ha richiesto all’acquirente un controllo di identità.

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