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CURIOSITÀ 20 OTTOBRE 2021

Bombe inesplose in Italia: quante ce ne sono sotto di noi

Sono tantissimi i casi di ritrovamenti di ordigni bellici inesplosi.

Il 17 ottobre, per esempio, è stata disinnescata una bomba d’aereo di 220 chili, risalente alla Seconda guerra mondiale, trovata in un campo di Granarolo Faentino, in provincia di Ravenna. A settembre, invece, sono state evacuate mille persone a Segrate, in provincia di Milano, per disinnescare due bombe d’aereo.

Tempo fa tre bombe del peso di cento chili ciascuna, sempre risalenti alla Seconda guerra mondiale, erano state trovate anche a Bocca Trabaria, nel comune di San Giustino umbro, durante i lavori di ripristino di un tratto della statale 73 bis colpita da una frana.

Quante sono e dove si trovano le bombe inesplose in Italia

In Italia ci sono 25.000 bombe d’aereo inesplose risalenti al periodo tra il 1940 e il 1945. Si trovano sottoterra, solitamente tra i cinque e gli otto metri di profondità. Sono tutto ciò che resta del milione di ordigni che le forze alleate, soprattutto la Royal Air Force inglese e la United States Air Force americana, sganciarono sul paese durante la guerra. Molte di queste bombe non sono esplose del tutto e sono armate ancora oggi, ma, a causa del loro peso, oggi si trovano in profondità. Sono potenzialmente capaci di provocare danni alle cose e alle persone se vengono smosse o toccate.

Le bombe inesplose si possono trovare ovunque in Italia: lungo la costa tirrenica tra Anzio e Salerno o in corrispondenza delle linee di difesa tedesche nel Centro Italia, o ancora vicino alle strade che le divisioni naziste percorsero lasciando da sconfitte l’Italia. Si possono trovare anche nelle periferie delle grandi città, attorno a quelle che negli anni Quaranta erano le zone industriali di Milano, Torino, Genova. Non esistono in Italia grandi aree dove si possa dire con certezza che non ci siano bombe inesplose. Inoltre, non ci sono solo ordigni di aereo, ma anche mine, granate e bombe a mano inesplose. Si tratta delle munizioni di armi pesanti sepolte dalle truppe naziste in ritirata per non farle cadere in mano nemica. Infine, è anche vero che nelle zone alpine si trovano addirittura ancora le bombe chimiche caricate con gas asfissianti risalenti alla Prima guerra mondiale.

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