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CURIOSITÀ 06 FEBBRAIO 2022

Briciola al Quirinale, il cane in alta uniforme incanta tutti

Briciola è un cane ormai di casa al Quirinale. Come sette anni fa, infatti, la si è trovata elegantissima e impeccabile alla cerimonia di insediamento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il suo stile e la sua alta uniforme non sono certo passati inosservati e la piccola quattro zampe ha incantato tutti. Una cagnolina all’altezza del Capo dello Stato, insomma.

Con la sua solita pettorina rossa dei carabinieri, che mette in risalto il suo portamento, la cagnolina si è intravista mentre attraversava il cortile d’onore del Quirinale. È bastato un secondo perché ‘rubasse la scena’ a Mattarella intento a ricevere i consueti onori militari. Si tratta di un rigido protocollo che accoglie il Capo dello Stato, ma a lei è sempre permesso di far ciò che vuole. Probabilmente perché ormai ha dato prova di essere all’altezza del ruolo.

Chi è Briciola

Briciola è stata adottata nel 2014 dai Carabinieri del 4° Reggimento a cavallo. Da quel momento è la mascotte e non fa mai sfigurare. Educata, sempre attenta: rende orgogliosa l’Arma, accanto ai suoi amici con gli zoccoli. Questo è un esempio, per fortuna non raro, di quanto gli animali siano speciali e abbiano un rapporto unico con gli esseri umani che gli dimostrano rispetto e affetto. Ne è un esempio Willow, il gatto della Casa Bianca.

Il cane in alta uniforme al Quirinale ormai ha nove anni. È stata adottata per prendere il posto di Lady, l’altra cagnolina mascotte dell’Arma dei Carabinieri che ha dimostrato quanto un quattro zampe renda fiere le istituzioni. La prima uscita ufficiale di Briciola è stata in occasione del primo insediamento del Presidente Sergio Mattarella, avvenuto il 3 febbraio del 2015, e non poteva certo mancare a sette anni esatti di distanza.

Gli animali fanno parte della quotidianità degli umani da secoli e il rapporto fra le due specie si è talmente intensificato da diventare quasi simbiotico. Mettono allegria, gioia, strappano un sorriso in ogni momento – bello, triste, scherzoso, serio, persino istituzionale – e l’espressione del Presidente della Repubblica (riconfermato per il secondo mandato consecutivo) ne è la prova.

Un punto di vista, il loro, che forse si dovrebbe prendere in considerazione più spesso. Loro non conoscono i protocolli, le regole e non hanno piena consapevolezza dei contesti in cui si trovano, ma hanno innato dentro di sé un codice d’onore dal valore inestimabile.

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