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CONSIGLI 08 GENNAIO 2021

Camperizzare un furgone, come fare e quali mobili scegliere

Ecco come trasformare un furgone in camper.

Per convertire un veicolo commerciale in un camper è essenziale tenere conto del numero di persone da ospitare, dello spazio interno che si vuole avere e della configurazione dei vetri per illuminazione, visibilità ed isolamento termico.
I mezzi compatti (come il Fiat Doblo, la Citroen Berlingo e la Renault Kangoo) sono più semplici ed economici da utilizzare.
Per beneficiare di maggiore spazio si può scegliere un van (come il Renault Trafic, il Ford Transit e l’Opel Vivaro), in cui installare anche un piccolo bagno; in alternativa, soluzione preferita sono veri e propri furgonati come il Fiat Ducato, la Renault Master o la Peugeot Boxer.

Per consentire la guida con patente B, tuttavia, l’allestimento non deve superare le 3,5 tonnellate.
Occorre, poi, analizzare le prestazioni del furgone: un veicolo di grossa cilindrata è più efficiente in strada, specialmente nei lunghi tragitti, ma è anche più costoso da mantenere.
Passo successivo: progettare l’allestimento in modo dettagliato, dall’isolamento termico all’impianto elettrico, nel rispetto delle normative.
Per installare un bagno la questione diventa più complessa: necessario, in questo caso, pianificare anche serbatoi ed impianto idraulico.
Altra decisione: la scelta dei mobili. Ogni opzione è vincolata allo spazio disponibile, anche in veicoli compatti però sono possibili soluzioni ottimali. Per la zona notte, ad esempio, si può optare per un letto fisso oppure per un divano letto pratico e funzionale.

Fondamentale l’isolamento termico: per la coibentazione si possono scegliere pannelli in polistirene estruso, fogli di alluminio multistrato, lana di roccia o di vetro e schiuma di poliuretano espanso.
Per essere abilitato alla circolazione in strada, un furgone camperizzato deve essere sottoposto a processo d’omologazione.
In caso di intervento fa da te, quindi, è quasi impossibile ottenere una certificazione di idoneità.
Discorso diverso per chi realizza un allestimento mobile rimovibile, che non richiede omologazione in quanto configurazione non permanente.
La soluzione migliore? Senza dubbio, rivolgersi ad un’officina specializzata.

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