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NOTIZIE 12 FEBBRAIO 2022

Carbon farming, cos’è e come può salvare il pianeta

Per contrastare il cambiamento climatico, l’obiettivo dell’Unione Europea è quello di ridurre le emissioni del 55% entro il 2030, rispetto al 1990, e di azzerarle entro il 2050. Per farlo, si parte dall’agricoltura con una pratica che potrebbe essere utile. Si tratta del carbon farming che sequestra il carbonio nella biomassa vegetale. Sfruttando la naturale capacità del suolo di immagazzinare anidride carbonica e usarla come sostanza organica si può combattere il riscaldamento globale e rendere anche il terreno più fertile. Intanto, in Italia, è stata scoperta una nuova specie floreale unica al mondo (il video qui).

Cos’è il carbon farming

Durante la fase di crescita le piante assorbono anidride carbonica che viene poi rilasciata quando muoiono. Nel caso del grano, però, i lombrichi o gli agenti atmosferici sotterrano i residui delle spighe e così fanno in modo che l’anidride carbonica resti immagazzinata sotto uno strato di terreno. Il carbon farming prende spunto da questo processo. Le tecniche per imprigionare l’anidride carbonica sono varie, per esempio c’è la cover crop, ovvero colture non destinate alla raccolta che servono invece per coprire il terreno durante i mesi invernali. Oppure c’è il minimum tillage che prevede di arare il campo solo in superficie per evitare che la molecola intrappolata venga rilasciata.

Con il carbon farming si stima sia possibile intrappolare dalle 2 alle 2,5 tonnellate di CO2 per ettaro, pari alle emissioni annuali di una piccola utilitaria che percorre circa 19mila chilometri. Per stimare la riduzione di anidride carbonica ottenuta grazie a questo processo esistono già alcune soluzioni tecnologiche. Intanto un gruppo di lavoro formato da Confagricoltura, Crea, Università della Tuscia, Pefc Italia, Reteclima, Cmcc e Terrasystem, con il coordinamento di FederlegnoArredo sta elaborando proposte per creare un sistema informativo geospaziale che possa identificare il potenziale di mitigazione del settore agricolo e forestale. Il progetto si chiama C-Farms e ha 18 mesi di tempo per presentare le proposte all’Unione Europea che sta finanziando il lavoro. Restano da risolvere alcuni problemi relativi all’investimento in macchinari e alla perdita di resa dei terreni almeno per i primi anni, ma il carbon farming sembra una buona soluzione per combattere i cambiamenti climatici.

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