Ebbene sì: il cavolo cappuccio, ricchissimo di antiossidanti, può aiutare a prevenire alcune forme di tumore.
Questo tipo di cavolo contiene oltre 45 tipi di flavonoidi che lo rendono ideale per combattere lo stress ossidativo. Secondo alcune ricerche, queste sostanze potrebbero avere azioni antitumorali, soprattutto il sulforafano (che protegge contro tumori al colon e alla prostata, leucemia e neuroblastoma) e l’indolo 3 carbinolo (efficace contro il rischio di carcinoma alla mammella). Nel cavolo cappuccio esiste poi un equilibrio ottimale di iodio, fosforo, ferro e vitamina C, che facilitano l’assorbimento intestinale del calcio e la sua precipitazione nella struttura ossea.
L’ortaggio si rivela dunque utile nell’alimentazione delle donne, maggiormente esposte rispetto agli uomini alla comparsa di osteoporosi. Il cavolo contiene anche glutammina, nota per gli effetti antinfiammatori verso dolori articolari e malattie della pelle. Elevato anche il contenuto in fibra alimentare, utile nella promozione del corretto funzionamento intestinale e nel mantenimento di un equilibrio ottimale dei batteri che costituiscono il microbiota. Proprio nell’intestino l’ortaggio esercita anche un’azione lenitiva a carico della mucosa gastrica infiammata.
Le proprietà del cavolo cappuccio non finiscono qui: garantisce un’azione diuretica e detox e si caratterizza per il bassissimo contenuto di zuccheri e di grassi. Per quanto riguarda gli usi in cucina, occorre prestare attenzione: come evidenzia il dott. Fausto Aufiero nel libro “Il ruolo nutrizionale e terapeutico degli alimenti” (Vis Sanatrix Naturae), ad esempio, l’associazione coi legumi non rappresenta una soluzione nutrizionale ottimale per il nostro metabolismo: l’insieme finirebbe per essere troppo ricco di sali, scorie e principi nutrizionali che il corpo non riesce a smaltire e a utilizzare.
A cura di Luana Trumino, editor specializzata in salute&benessere
https://dilei.it/esperti/luana-trumino
