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VIAGGI 02 MARZO 2020

Cesena, cosa vedere e cosa fare

Ha dato i natali ai pontefici Pio VI e Pio VII, ed accolto Papa Benedetto XIII; ma a Cesena è legato anche il nome dei Malatesta, a cui si devono la celebre Rocca e la Biblioteca (custodente oltre 300 manoscritti e inserita dall’Unesco nel “Registro della Memoria del Mondo” per l’alto valore storico e culturale).

La costruzione della Rocca iniziò nel XIV secolo per volere della famiglia, ma terminò sotto dominio pontificio. Da ammirare sono i suoi due edifici principali: il Maschio e la Femmina, sede del Museo di Storia dell’agricoltura; e già che siete qui non mancate di godervi l’incredibile panorama regalato dai camminamenti! Questa struttura fortificata, in passato, fu utilizzata anche come carcere e come rifugio antiaereo, diventando durante la Seconda guerra mondiale vero e proprio presidio di difesa contro i bombardamenti.

Lasciata la Rocca, in Piazza del Popolo degna di nota è la bellissima fontana Masini, realizzata in pietra d’Istria. Sono diverse, inoltre, le chiese cittadine da segnalare, custodenti pregevoli opere d’arte.

Assolutamente da visitare è la Cattedrale di San Giovanni Battista, ospitante la Cappella della Madonna del Popolo affrescata da Giaquinto; altri edifici religiosi imperdibili sono la chiesa di Santa Maria del Suffragio, quella di San Domenico e – sul colle Spaziano – l’Abbazia benedettina di Santa Maria del Monte (piena di ex-voto dipinti, lasciati nei decenni dai tanti fedeli per le grazie ricevute).

Arte sacra a parte, dire Cesena equivale a dire arte a 360 gradi. Oltre alla Pinacoteca da vedere sono i due teatri, che animano la città con spettacoli di ogni genere: il Teatro Bonci (neoclassico, risalente alla metà del XIX secolo) ed il Teatro Verdi (datato fine Ottocento e, di recente, oggetto di restauro).

La città romagnola, poi, si distingue anche per i tanti elementi che caratterizzano le sue strade: il quartiere della Valdoca si riconosce immediatamente dalle case colorate e vivaci, mentre il centro storico sfoggia importanti palazzi, un tempo di proprietà delle famiglie locali più prestigiose. Tra questi, spiccano i palazzi Chiaramonti, Ghini, Romagnoli e Urbinati.

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