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CURIOSITÀ 15 APRILE 2023

Ci sono troppi delfini spiaggiati in Italia: il triste record

Con la bella stagione, sempre più italiani si riversano in prossimità delle coste per godere di un po’ di aria incontaminata e nella speranza di avvistare i maestosi animali che popolano il mare. Purtroppo la fauna acquatica è sempre più a rischio a causa delle attività umane e del riscaldamento globale, e nel corso dell’anno passato il nostro Paese ha raggiunto un record di
cetacei spiaggiati, principalmente
delfini. Cetacei spiaggiati in Italia: 162 in un solo anno Nel 2022 sulle coste italiane sono stati rinvenuti
162 animali arenati, uno ogni due giorni, di cui 71
tursiopi e 48
stenelle. Solo nei primi tre mesi del 2023 si sono spiaggiati in Italia ben 30 cetacei. I dati sono stati resi noti dalla Banca Dati Spiaggiamenti gestita dal CIBRA dell’Università degli Studi di Pavia e dal Museo di Storia Naturale di Milano. Confermano una tendenza già notata negli scorsi anni e rilevata in tutto il Mediterraneo e in tutti i Paesi europei, compresa la Francia. A uccidere i delfini non ci sono solo
cause naturali, ma anche e soprattutto le attività antropiche, come la
pesca professionale. Questi mammiferi marini possono riportare gravi lesioni derivanti dall’interazione con le attrezzature, rimanendo impigliati o avvolti alle reti dopo essersi avvicinati alle barche alla ricerca di cibo. La presenza dell’uomo nei mari sta mettendo a dura prova questi cetacei.
I delfini hanno iniziato a comportarsi stranamente e “urlare” proprio a causa degli effetti dell’inquinamento acustico, che può portarli anche a spiaggiarsi perché incapaci di orientarsi sott’acqua. La proposta per salvare i delfini dai pescatori Il progetto
Life Delfi dell’Unione Europea propone l’adozione di un
Codice di condotta per i pescatori. L’obiettivo è limitare il contatto tra i delfini, e i cetacei in generale, e i pescatori professionisti. Si tratterebbe di un modo per tutelare tanto gli animali quanto le attività economiche, visto che tursiopi e le stenelle spesso rovinano le attrezzature, causando ingenti danni ai lavoratori del settore. Da più di tre anni è in corso una campagna per aiutare chi opera in mare a
salvaguardare i delfini. Prevede la fornitura di dissuasori acustici e visivi, corsi di formazione per realizzare attività alternative come il
dolphin watching e l’invito a sostituire le reti da posta con le nasse a più basso impatto ambientale. Cosa fare se vedi un delfino bloccato in spiaggia Ma con il caldo e sempre più persone sulle spiagge, diventa indispensabile anche informare i comuni cittadini, che potrebbero trovarsi davanti a un delfino spiaggiato. Come spiega il Santuario Pelagos per la difesa dei mammiferi marini nel Mar Mediterraneo, ci sono alcune azioni che possono essere portate avanti in questi casi. Quali numeri è possibile chiamare Se vedi un cetaceo sulla riva, chiama la capitaneria di porto interessata o il numero blu per l’emergenza in mare in
Italia, il 1530. Se ti trovi in
Francia, altro Paese che vive questo dramma, chiama il +330546449910. In
Corsica il numero apposito è +330609388103. A
Monaco è possibile invece contattare la capitaneria di porto al numero +3779777300. Assicurati di avere e riuscire a trasmettere le seguenti informazioni.

  • Stato dell’animale (vivo o morto).
  • La specie o almeno la sua descrizione.
  • Il numero di animali presenti sulla spiaggia.
  • L’esatta posizione, magari con le coordinate geografiche o il nome della località e i punti di riferimento nelle vicinanze.

Cosa fare se l’animale spiaggiato è morto

  • Non toccare e non manipolare l’animale per evitare malattie e infezioni.
  • Avverti le autorità.

Cosa fare se l’animale spiaggiato è vivo

  • Non manipolare l’animale per evitare di ferirlo.
  • Non salire sull’animale.
  • Ricordati che potrebbe cercare di morderti o colpirti con la coda.
  • Evita assembramenti e rumori che potrebbero stressarlo.
  • Non rimetterlo in acqua se non ricevi informazioni precise da parte delle autorità.
  • Proteggi l’animale dall’inaridimento, coprendolo con un panno bagnato e facendo attenzione a non ostruire lo sfiatatoio da cui respira.
  • Scava sotto il suo corpo per evitare che muoia soffocato sotto il proprio peso.

Per aiutare gli operatori a identificare l’animale, potresti controllare se il
delfino ha le lentiggini, dato che i segni sulla pelle possono infatti aiutare a distinguere un esemplare adulto da uno più giovane, o targhette lasciate dall’uomo.

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