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BUONO A SAPERSI 21 FEBBRAIO 2024

Cibi scaduti: i casi in cui si può chiudere un occhio

La data di scadenza riportata sulla confezione degli alimenti rappresenta la causa principale dello spreco alimentare nel mondo. Non tutti i cibi scaduti costituiscono un pericolo per la nostra salute. Scopriamo insieme gli alimenti consumabili anche oltre la loro scadenza.

Ecco come leggere l’etichetta alimentare

Innanzitutto, è doverosa una precisazione circa l’etichetta. La dicitura “consumare entro” indica che l’alimento in questione deve essere mangiato necessariamente entro la data indicata. Invece, la dicitura “consumare preferibilmente entro” consiglia solo di consumare il cibo entro la data indicata.

Quindi, in questo secondo caso se l’alimento scaduto fosse consumato dopo la data indicata non dovrebbero esserci rischi per l’organismo. Una precisazione: l’alimento consumato oltre la data di scadenza deve essere ancora sigillato; se la confezione non fosse più integra non bisognerebbe fare riferimento alla data scritta sulla confezione bensì all’indicazione circa il consumo dell’alimento una volta “aperto”.

Le indicazioni generali

Come detto, alcuni cibi possono essere tranquillamente mangiati oltre la data di scadenza. È fondamentale però che questi siano conservati in modo ottimale e alla corretta temperatura. In linea teorica:

  • i prodotti freschi di cui non è indicata una data di scadenza devono essere consumati entro pochi giorni dal loro acquisto. Per aumentare la durabilità nel tempo di carne, pesce e verdura il suggerimento è quello di cucinarli e di conservarli per massimo 2 mesi nel freezer;
  • per il latte e derivati occorre attenersi scrupolosamente alla data di scadenza;
  • i prodotti confezionati, in scatola, sott’aceto, sott’olio, surgelati o secchi possono essere consumati anche oltre la data riportata;
  • l’acqua minerale in bottiglia ha una data di scadenza lontana.

Tutti i cibi e le loro scadenze

Ecco alcune indicazioni riguardo gli alimenti più comuni presenti sulla nostra tavola:

  • conserva di pomodoro: ha una scadenza che può andare dai 12 ai 20 mesi (tuttavia, il consumo entro 2 mesi dalla scadenza non espone a rischi);
  • conserve sottaceto: la scadenza va dai 2 ai 3 anni (ma non ci sono problemi se il consumo avviene entro 2 mesi dalla scadenza);
  • formaggi freschi: occorre attenersi alla data indicata;
  • formaggi stagionati: si possono consumare oltre la data di scadenza, rimuovendo eventuali muffe in superficie;
  • latte fresco: la scadenza è fissata nel sesto giorno successivo a quello del trattamento termico;
  • olio: può essere consumato sino a 8 mesi post-scadenza;
  • pasta secca/riso: la scadenza varia dai 2 ai 2 anni e 6 mesi (ma possono essere consumati anche qualche mese dopo).
  • pesce surgelato: può essere mangiato sino a 2 mesi dopo la data riportata sulla confezione;
  • pesce in scatola: può essere consumato entro 2 mesi dalla data di scadenza;
  • carne macinata e pollame: durano al massimo 1-2 giorni oltre la scadenza.
  • salumi affettati: vanno consumati entro la data sulla confezione;
  • succhi di frutta: hanno scadenze variabili dai 6 ai 12 mesi;
  • uova crude: vanno consumate al massimo nei 3 giorni successivi alla data di scadenza;
  • yogurt: può essere mangiato sino a 6-7 giorni dopo tale data.

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