La fine delle vacanze può essere un vero e proprio trauma, in grado di generare tensione che si riflette in maniera significativa sul nostro benessere psicofisico. Ecco come limitarne i disagi.
Più è lungo il periodo in cui ci è possibile staccare la spina dal lavoro e dalla routine quotidiana di impegni sociali e familiari, peggio rischiamo di sentirci al rientro: l’insieme di disturbi che si scatenano con questa sindrome comprende dolori muscolari, scarsa capacità di concentrazione, mal di testa, spossatezza, insonnia, ansia, digestione difficile, irritabilità e depressione e a si stima che a soffrirne siano circa 6 milioni di italiani.
Riassumendo, terminare le vacanze provoca stress: secondo gli esperti, il nostro sistema nervoso fornisce una risposta endocrina quando il cervello rileva una situazione di particolare tensione, che si traduce in manifestazioni fisiche e psichiche che accompagnano la specie umana fin dall’inizio della sua evoluzione. Per arginare il problema, basta iniziare ad abituarsi gradualmente al rientro, per esempio lasciando le località di vacanza qualche tempo prima della fine del periodo di ferie, per avere dei giorni-cuscinetto in cui abituarsi al cambio di temperatura e ritmo, evitando un impatto troppo brusco con le dinamiche della città; mai trascurare il riposo notturno ed aiutare l’addormentamento con un bagno caldo prima di coricarsi ed una tisana rilassante; nutrirsi in modo corretto, passeggiare sotto il sole, magari facendo la pausa pranzo in un parco, mantenersi in movimento e dedicarsi ai propri hobby preferiti, possibilmente eliminando le apparecchiature tecnologiche dalla stanza da letto, in modo che non si trasformi in un’estensione della zona living.
Il post-vacation blues si combatte anche frequentando compagnie gioiose di amici o concedendosi qualche weekend di relax, per prolungare la sensazione di benessere derivata dalle vacanze finchè il meteo lo permette.
