Mai come quest’anno ritornare sui libri di scuola può essere complicato.
Ecco come aiutare i bambini a fare i compiti a casa.
Partiamo da un assioma: aiutare non è sinonimo di sostituirsi.
Proprio così, i bambini vanno sostenuti e incoraggiati a portare a termine le consegne date dall’insegnante in piena autonomia, senza imporre loro presenze troppo ingombranti.
I genitori dovrebbero concepirsi come dei coach, che spronano a giocare al meglio la partita valorizzando risorse già esistenti.
A dirlo è anche la scienza: aiutare i figli a fare i compiti, facendoli al posto loro, può essere dannoso e nuocere allo sviluppo; al contrario, invitarli con fiducia a svolgerli da soli li renderà più diligenti e temprati.
Secondo uno studio sostituirsi ai bambini nelle mansioni scolastiche invia loro un messaggio sbagliato e demotivante: “lo faccio io perché tu non sei capace!”.
Incoraggiare all’autonomia, invece, è il modo migliore per educare alla fiducia in se stessi e al riconoscimento della propria capacità di superare l’ostacolo.
Altro errore da non commettere, poi, è quello di correggere i compiti svolti censurando l’errore, facendoli solo ricopiare già corretti prima di consegnarli all’insegnante.
L’errore non solo è formativo, ma costituisce un elemento chiave ai fini di un’equilibrata relazione alunno-insegnante.
Come aiutare, quindi, i bambini coi compiti a casa? Agevolateli nell’organizzazione, predisponete per loro un ambiente adatto allo studio, capace di stimolare concentrazione e al riparo da confusione e distrazioni casalinghe.
L’intervento genitoriale dovrebbe essere finalizzato semplicemente ad educare alla disciplina del tempo, stabilendo spazi d’azione chiari: quando studiare, quando guardare la tv, quando utilizzare il tablet, quando giocare.
Last but not least, sbagliatissimo sedersi a fare la guardia: è preferibile intervenire di tanto in tanto per chiedere riscontri, in modo complice, interessato e soprattutto non giudicante.