Può accadere che, specialmente dopo l’inizio della scuola, i figli inizino a lamentare dolori di vario tipo, come mal di testa o di stomaco. Come comportarsi quindi? Bisogna innanzitutto contestualizzare il dolore, capendo quando è presente e con quale frequenza. Una volta escluse cause di tipo organico, rimangono da vagliare quelle di natura psicosomatica, come ansia o stress che i ragazzi non hanno altro modo di sfogare. Attenzione: anche se questa è la causa, il dolore provato è comunque reale. Cosa fare quindi? NON SOTTOVALUTARE E METTERSI NEI SUOI PANNI È fondamentale analizzare la situazione dal punto di vista di chi la sta vivendo. Magari vostro figlio potrebbe pensare di non riuscire a sostenere determinate situazioni somatizzandole quindi sul proprio corpo. ASCOLTARE, SENZA INTERVENIRE SUBITO Cercate di capire le emozioni che risiedono dietro quella problematica, ascoltando quello che ci viene detto sia dal punto si vista del linguaggio verbale che fisico. A volte hanno solo bisogno di essere ascoltati e di sentire che ce la possono fare. AIUTATELO A TIRARE FUORI LE EMOZIONI Chi somatizza non è abituato a manifestarle apertamente. Bisogna quindi cercare il dialogo per agevolarlo in questo. OSSERVARE E COGLIEREE EVENTUALI SEGNI DI ALLARME Disturbi del sonno, sbalzi d’umore o problemi a scuola possono essere degli indizi, fateci caso. NON FARLO SENRIRE UN BUGIARDO Non pensate subito che il dolore sia solo una scusa per non andare a scuola, altrimenti potreste innescare un circolo vizioso che rischia di dare origine ad una vera e propria fobia scolare