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BUONO A SAPERSI 10 LUGLIO 2020

Come leggere una prescrizione oculistica

Interpretare correttamente una prescrizione rilasciata dall’oculista è possibile se sappiamo riconoscere i “codici” usati dal professionista.

Come leggere una prescrizione oculistica

In ambito medico è consueto utilizzare abbreviazioni convenzionali e termini specifici, che non sempre risultano di immediata comprensione per il paziente: a seguito di una visita oculistica, viene rilasciata una rappresentazione grafica dei nostri occhi, in cui vengono inseriti tutti i dati che hanno portato lo specialista a stabilire se abbiamo bisogno degli occhiali.

Per l’occhio destro si usa la sigla OD, per il sinistro OS e si indicano i valori relativi alle capacità visive “per distanza” e “per vicino”.

Se nella riga “per distanza” nella casella “sfera” compare un valore numerico con segno “-“, significa che siamo miopi, se c’è un segno “+” siamo ipermetropi, se invece compare uno “0” o lo spazio viene lasciato vuoto, non abbiamo difetti della vista e rientriamo nella categoria degli “emmetropi”.

I numeri indicano la gradazione correttiva che dovranno avere le lenti degli occhiali e potranno essere maggiori o minori a seconda dell’entità del difetto visivo riscontrato.

Chi è astigmatico, vedrà segnata anche una cifra nella casella “cilindro”: se tutti e due i valori di sfera e cilindro hanno segno negativo, il difetto specifico è l’astigmatismo miopico, se entrambi positivi, si tratta di astigmatismo ipermetropico, se diversi tra loro, si parla di astigmatismo misto.

Se ci sono valori nel “cilindro” viene compilata anche la casella “asse”, con un numero da 0° a 180° che indica l’orientamento che ogni lente dovrà avere per correggere l’astigmatismo in modo ottimale.

I due semicerchi simili a goniometri che appaiono sullo schema riportano anche in modo grafico i gradi correttivi necessari per ogni occhio.

Nella riga “per vicino”, si riportano i dati di coloro che sono affetti da presbiopia e sulla prescrizione verrà fornito un valore addizionale ADD che indica quante diottrie positive andranno aggiunte alle lenti: in questo caso, i numeri compariranno solo nella casella “sfera” e nella maggior parte dei casi saranno uguali per tutti e due gli occhi.

Il valore di correzione nella riga “a permanenza”, invece, è quasi sempre uguale a quello della riga “per distanza”.

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