Ecco cosa occorre sapere prima di andare per funghi, per non ritrovarsi nel piatto finti porcini tossici.
Generalmente i funghi porcini presentano cappello arrotondato marrone, stelo cilindrico solido e color crema, con base che si assottiglia verso l’alto. Questi funghi si possono trovare vicino a faggi, betulle, pini, abeti rossi e castagni. Prima di coglierli, prestate attenzione a queste caratteristiche per assicurarvi che siano freschi: i cappucci spessi e grandi devono essere solidi e non danneggiati; devono presentare colore pallido sotto il cappuccio, senza fori e punti neri.
Non basta, ci sono vere e proprie leggi regionali per la raccolta dei funghi, nella maggior parte dei posti gratuita e per la quale è necessario esibire una tessera. Talvolta occorre pagare un piccolo contribuito, poi utilizzato per la tutela del patrimonio boschivo e della biodiversità o per interventi per il miglioramento ambientale e della produzione fungina. O ancora per la manutenzione dei sentieri boschivi e la prevenzione degli incendi. Oppure per attività didattiche in materia ambientale e micologica o per l’espletamento delle funzioni amministrative e delle funzioni di vigilanza.
Il permesso per la raccolta dei funghi ha validità locale; ogni info a riguardo è disponibile sui siti dei Parchi e delle Comunità montane. Siete andati per funghi ma non siete certi che siano al 100% porcini? Il consiglio è quello di non rischiare: ogni anno in molti finiscono al pronto soccorso a causa di intossicazioni. Per qualsiasi dubbio o domanda, rivolgetevi all’ispettorato micologico disponibile presso i Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie Locali (ASL), ufficio che si occupa di visitare e di certificare la commestibilità dei funghi raccolti.