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FAI DA TE 28 SETTEMBRE 2023

Come rimuovere la muffa da doccia e vasca da bagno

Quando si tratta di igiene e pulizia degli ambienti e delle superfici con cui entriamo direttamente in contatto, dobbiamo necessariamente prestare molta cura e attenzione, per evitare rischi per la nostra salute e per quella dei nostri cari.

Tra le varie problematiche da risolvere nelle nostre case, c’è sicuramente il proliferare delle muffe, che attecchiscono particolarmente in spazi in cui c’è molta umidità, come le stanze da bagno.

Particolarmente soggetti alla formazione di questi sgraditi ospiti sono la vasca e il box doccia, ma non è raro trovare della muffa anche sulle piastrelle, nel lavabo e in prossimità della lavatrice.

Come procedere quando notiamo la formazione di muffe

La muffa che si forma nella vasca o nel box doccia sa essere una seccatura non da poco e non sempre è consigliabile ricorrere a detergenti di sintesi per eliminarla del tutto o per cercare di prevenirne la ricomparsa.

Per prima cosa, dopo aver individuato tutte le aree attaccate dal fungo, cercate di rimuoverne la maggior parte delicatamente, servendovi semplicemente di un panno umido, ma attenzione a non strofinare le superfici in modo troppo energico, perché rischiereste solo di spargere le spore della formazione fungina anche in zone dove ancora non erano arrivate.

Una volta effettuata questa operazione preliminare in cui dovreste riuscire a eliminare il grosso, preparate una pasta con acqua e bicarbonato di sodio, avendo cura che abbia una consistenza simile a quella del dentifricio, in modo da poterla stendere facilmente anche in verticale e lasciarla poi agire senza che coli.

Lasciate in posa il composto dopo aver ricoperto tutte le zone ammuffite per almeno un’ora, affinchè assorba bene ciò che sta sotto: lo stesso preparato denso si può utilizzare sulla vasca da bagno, sulle piastrelle e all’interno delle fughe, sulle pareti e nel piatto della doccia, senza rischiare di rovinare le superfici con cui viene a contatto.

Se doveste notare della muffa anche in cucina, ad esempio nell’armadietto sotto il lavandino dove potrebbe essersi infiltrata dell’acqua, o nei punti di congiunzione tra il piano di lavoro con il muro retrostante, potete procedere allo stesso modo.

Trascorso il tempo indicato, risciacquate con cura, possibilmente con acqua calda, in modo da sciogliere in modo ottimale la pasta di bicarbonato, che nel frattempo si sarà seccata, e lavar via con essa anche i depositi di muffa.

In caso, dopo il risciacquo, notaste ancora qualche residuo, potete intervenire sulle zone interessate con le setole di un vecchio spazzolino da denti, a patto che sia ben pulito: se questo accorgimento non dovesse essere sufficiente, ripetete da capo il trattamento con la pasta di acqua e bicarbonato, compreso il tempo di posa.

Metodi alternativi

Oltre ai già citati prodotti specifici, sulla muffa più rivelarsi efficace anche uno sgrassatore a base di sapone di Marsiglia, indicato soprattutto sulle macchie rossastre che compaiono nelle intercapedini, negli angoli dove la vasca è appoggiata al muro o alla base delle porte scorrevoli del box doccia.

Anche in questo caso, è consigliabile lasciar agire il prodotto per una decina di minuti prima di sciacquarlo via, dopo averlo distribuito sulle zone intaccate con l’aiuto di un panno asciutto e pulito.

Come prevenire la formazione della muffa

Le formazioni fungine amano l’umidità: è quindi essenziale, per far sì che non ritrovino nella vostra casa l’ambiente ideale per poter proliferare, aerare spesso i locali dove è più facile che si sviluppi vapore acqueo, come la cucina e il bagno.

Se però, quando cucinate, in vostro aiuto può venire l’aspiratore della cappa, non si può dire la stessa cosa del bagno che, tra l’altro, in molte abitazioni un po’ datate non è concepito come una vera e propria stanza da vivere, bensì come un piccolo vano di servizio, con lo spazio essenziale a contenere i sanitari e la lavatrice. In alcuni casi, è anche privo di finestre.

Far installare una ventola comunicante con l’esterno può rivelarsi molto utile a scongiurare accumuli d’umidità, evitando così non solo le muffe, ma anche eventuali danni all’intonaco delle parti di parete non piastrellate.

Far uscire la condensa dopo aver fatto la doccia è indispensabile, così come sciacquare ed asciugare accuratamente la vasca e il box dopo l’uso, in modo da eliminare subito eventuali residui di schiuma, di shampoo o di sapone ed evitare ristagni d’acqua.

Occhio anche alle perdite dai rubinetti e dalle cipolle delle docce e massimo riguardo per tappetini antiscivolo, soprattutto se in plastica e con ventose: è buona norma non lasciarli “macerare” nel piatto, bensì rimuoverli, scuoterli bene e, se non si ha tempo di tamponarli per bene, lasciarli asciugare all’aria aperta o comunque ben stesi, ad esempio sullo stendibiancheria.

Esistono in commercio anche delle pratiche pedane in legno trattate per essere antimuffa: anche in questo caso, però, è meglio sollevarle ed appoggiarle al muro piastrellato dopo aver fatto la doccia o il bagno, in modo che la parte sottostante non rimanga troppo a lungo intrisa d’acqua, rischiando di deteriorarsi e perdere le proprietà garantite dal fabbricante.

Altri posti dove si forma facilmente la muffa

In case dove la coibentazione delle pareti non è ottimale, può accadere di trovare muffa anche dietro o all’interno dei mobili a contatto dei muri, compresi armadi e testiere dei letti, specie se le stanze sono esposte a Nord.

Anche in questi casi, arieggiare sempre è la prima regola da seguire, ma può essere d’aiuto anche tenere il mobilio staccato di qualche centimetro rispetto alla parete, in modo da creare una sorta di “cuscinetto” che impedisca all’umidità di ristagnare e, di conseguenza, ai funghi di attecchire.

Un ultimo accorgimento

È sempre consigliabile indossare mascherine e guanti protettivi quando si effettuano lavori di pulizia di zone che presentino muffa di qualsiasi tipo essa sia.

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