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CONSIGLI 13 OTTOBRE 2023

Come salvare un maglione infeltrito

Cosa si può fare quando, al momento di sistemare l’armadio per il cambio di stagione, ci si ritrova con la sgradita sorpresa di maglioni, sciarpe ed altri capi in lana tristemente infeltriti?

Ecco qualche utile consiglio per provare a salvare quelli a cui proprio non vogliamo rinunciare.

Acqua e bicarbonato

Secondo gli esperti di metodi casalinghi salva-lana, esiste un sistema ecologico e senza rischi per far tornare indossabili anche i pullover che, a colpo d’occhio, avremmo destinato senza troppe cerimonie al sacco della spazzatura.

Basta procurarsi un secchio o una bacinella abbastanza capienti e riempirli con 3 litri d’acqua rigorosamente a temperatura ambiente, aggiungendo poi 4 o 5 cucchiaiate di bicarbonato di sodio e mescolando bene, in modo da sciogliere tutta la polvere ed ottenere una soluzione senza residui.

In ammollo per 24 ore

Una volta preparata la miscela, non resta che immergervi completamente il capo infeltrito da salvare e lasciarlo in ammollo per un’intera giornata.

Trascorso questo tempo di posa, risciacquare con cura sotto acqua corrente non troppo calda e metterlo ad asciugare, dopo averlo compresso delicatamente e non strizzato.

Questo procedimento semplice ed economico dovrebbe far tornare come nuova la maggior parte degli indumenti in lana apparentemente irrecuperabili.

Asciugatura senza danni

Per accelerare l’asciugatura dei maglioni, meglio non appenderli, per evitare che le fibre intrise si allunghino per effetto del peso dell’acqua che contengono o rischiare antiestetici segni da molletta o da omino appendiabiti.

Stendeteli, invece, sopra un asciugamano e poi arrotolateli con cura assieme ad esso, formando un cilindro: l’acqua verrà assorbita dal telo-spugna e il pullover non si sformerà.

Ricordatevi, inoltre, di lasciare il “salsicciotto” appoggiato ad asciugare su un piano orizzontale.

L’acqua non rovina la lana

Una delle principali convinzioni sbagliate, quando si tratta di lavare dei capi delicati, è quella che l’acqua sia il loro nemico pubblico numero uno. In realtà, ciò che fa infeltrire la lana è un lavaggio alla temperatura sbagliata e con l’utilizzo di detergenti troppo aggressivi.

I problemi, quindi, si verificano se l’acqua che usiamo è troppo calda, se i capi subiscono bruschi sbalzi termici e se il detersivo non ha un PH neutro.

Come lavare la lana

Lavare a mano i capi in lana è vivamente consigliato, soprattutto quando sono fatti di filati pregiati come il cashmere.

Sì al sapone di Marsiglia o ad un detersivo veramente specifico, sia per pretrattare eventuali macchie, sia per il lavaggio completo, avendo cura di usare acqua a temperatura costante per l’ammollo, cambiandola 2 o 3 volte: se partite da acqua fredda, ad esempio, utilizzatela così dall’inizio alla fine.

Un misurino di ammorbidente profumato prima dell’ultimo risciacquo, non guasta.

In lavatrice

Il lavaggio a macchina non è proibito: basta utilizzare il programma adatto, possibilmente senza centrifuga, il detergente formulato appositamente per la lana e l’ammorbidente che preferite.

Finito il ciclo, non lasciate mai i capi nel cestello: metteteli ad asciugare il prima possibile, in modo che non si formino cattivi odori causati dall’umidità.

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