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CURIOSITÀ 18 MARZO 2023

Conosci questo strano animale? Non è un procione

Il cane procione è noto per la sua pelliccia e per il suo tenero aspetto. È un mammifero, simile per dimensioni e aspetto a una volpe, con una lunga coda e un’area facciale scura su occhi e guance

Che animale è davvero il cane procione

Il cane procione è una specie di canide originaria della Siberia orientale, del Nord della Cina e del Vietnam, della Corea e del Giappone. È una specie di dimensioni medio-piccole simili a quelle della volpe, con un’altezza dell’adulto variabile da 40 cm a 70 cm e un peso dai 4 ai 6 kg in estate e dai 6 ai 10 kg in inverno.

Ha una coda lunga dai 15 a 25 cm, orecchie piccole e arrotondate, zampe corte che gli conferiscono un aspetto tarchiato.

Può essere confuso con il tasso o il procione, anche a causa della sua mascherina facciale. Il cane procione vive principalmente in coppia o in piccoli nuclei familiari e non è territoriale. Ha abitudini prevalentemente notturne ma può essere attivo anche di giorno.

Dove si trova e come vive il cane procione

Il suo habitat preferito sono gli ecosistemi di zone umide come i canneti, i prati e le sponde fluviali, ma può frequentare anche le zone peri-urbane. La specie ha un ampio range latitudinale dalla fascia sub-tropicale alla fascia sub-artica e altitudinale dal livello del mare fino a 3.000 metri, in funzione della latitudine.

Il cane procione è in grado di ibernarsi da novembre fino alla fine di aprile, ma nelle zone più meridionali dell’areale non va in ibernazione, sfruttando la presenza continua di risorse alimentari.

Le femmine vanno in estro una volta l’anno, gli accoppiamenti avvengono alla fine della stagione fredda, la gestazione dura circa due mesi e ogni femmina genera da cinque a undici cuccioli. La specie è stata introdotta come animale da pelliccia nell’Unione Sovietica nella prima metà del Novecento, ed è presente oggi in tutta Europa. Nel nostro Paese è stata segnalata solo sporadicamente.

Il cane procione è un carnivoro opportunistico e generalista che si nutre di risorse localmente abbondanti, preda insetti, piccoli roditori, lucertole, uova di uccelli o rettili e in ambiente acquatico, dove è un abile nuotatore, preda pesci e anfibi. Non disdegna i resti di cibo prodotti dall’uomo né le carcasse.

È cacciato per la sua pelliccia, proprio come la lontra, che è stata nuovamente avvistata in Italia dopo tanto tempo.

Il cane procione e l’origine del Covid

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha esortato la Cina a essere più trasparente riguardo alle origini del Covid-19, in seguito alla rivelazione che gli esperti cinesi avevano caricato e poi rimosso informazioni da un database internazionale che potrebbe offrire nuove prove che la pandemia potrebbe essere stata causata da animali infetti, tra cui i pipistrelli.

Secondo i media internazionali, i dati conterrebbero informazioni genetiche da campioni prelevati dagli animali nel mercato di Huanan, a Wuhan.

Il team di scienziati internazionali, che ha analizzato le informazioni, ha trovato materiale genetico appartenente a diverse specie animali, e una grande quantità apparteneva proprio ai cani procione. Non è la prima volta che dei piccoli mammiferi vengono indicati come serbatoio naturale del virus.

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