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SALUTE 16 MARZO 2020

Coronavirus: i farmaci che potranno aiutarci

Allo stato attuale non è ancora disponibile un trattamento specifico per contrastare il coronavirus e si cercano soluzioni alternative: i farmaci attualmente utilizzati comprendono la clorochina e l’associazione di inibitori della proteasi, perchè questi ultimi impediscono al virus di ricostruirsi dopo che si è replicato, proprietà normalmente sfruttata contro l’infezione da HIV.

 

In Italia è in partenza la sperimentazione del “Remdesivir”, un farmaco già somministrato ad alcuni pazienti e che nei modelli di laboratorio ha dato promettenti esiti di possibile efficacia nei confronti del coronavirus: inizialmente, saranno cinque gli ospedali coinvolti, ma l’intenzione è quella di espanderne l’utilizzo anche in altre strutture.

 

Va detto che, finora, il “Remdesivir” è stato impiegato soprattutto a scopo compassionevole, ma gli infettivologi confidano nella speranza di individuare al più presto una terapia in grado di sconfiggere la malattia: il dott. Massimo Galli, direttore della Divisione Clinica di Malattie Infettive del Sacco di Milano, ha specificato che occorrerà raffrontare tra loro due protocolli con diversa durata di terapia per stabilire il reale impatto del farmaco, sia nel trattamento delle polmoniti da covid-19 associate alla compromissione della funzionalità respiratoria, sia in quelle che ancora non hanno causato alterazioni nella saturazione dell’ossigeno. Questo approccio definisce il primo protocollo di ricerca controllata sull’efficacia di un farmaco nell’ambito del contrasto al coronavirus.

 

Nei casi più gravi, si è riscontrata l’insorgenza di una fortissima infiammazione, sostenuta da composti di citochina, che peggiora esponenzialmente le condizioni dei malati: in Cina si è scoperto che per frenare l’aggravarsi del quadro clinico in alcuni casi specifici, è efficace un anticorpo monoclonale della Roche, il “Tocilizumab”, approvato recentemente per il trattamento dell’artrite reumatoide. Sebbene non sia indicato per la polmonite da Covid-19, è stato inserito nelle linee guida cinesi, suscitando l’interesse della comunità scientifica.

 

Questo farmaco è in grado di agire non solo sul virus in sé e per sé, ma anche sul tipo di citochina che lo sostiene, inibendone il recettore specifico: l’azienda farmaceutica produttrice si è impegnata a fornirlo gratuitamente alle Regioni che ne faranno richiesta, fatte salve le quantità destinate ai pazienti che lo assumono per altre patologie, per garantire loro la continuità terapeutica.

 

A cura di Federico Mereta, giornalista  scientifico

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