Secondo lo studio dell’università di Oxford ci sarebbe una sovrastima del numero di positivi al Covid. Questo perché frammenti di virus possono rimanere per lungo tempo nel corpo, fino a 70 gg rendendo così positivi al test anche persone che hanno contratto il virus diverso tempo fa. Per questo motivo Carl Heneghan, direttore del Center for Evidence-Based Medicine, ha chiesto al Governo test meno sensibili all’RNA del virus. Così da trovare i soggetti con infezione attiva e non quelli con i frammenti di RNA.