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CONSIGLI 28 FEBBRAIO 2020

Coronavirus Sars2-CoV-2019, attenzione al "fai da te" con i disinfettanti

L’Istituto Superiore della Sanità, oltre a stigmatizzare gli allarmismi ingiustificati che hanno portato alle stelle il prezzo dei disinfettanti per le mani in commercio, mette in guardia dal fai-da-te senza cognizione di causa che può risultare dannoso per l’ambiente e addirittura pericoloso per la salute.

 

Sul sito istituzionale, infatti, sono presenti alcune “ricette” rilasciate all’OMS che però sono rivolte, ad uso interno, solo alle farmacie che realizzano prodotti galenici o ai laboratori attrezzati, che possano produrre almeno 10 litri di preparazione disinfettante: gli ingredienti base per un liquido efficacie sono acqua ossigenata o perossido di idrogeno, controllando che la concentrazione non superi un intervallo tra il 5 e l’8 % per non comportare rischi per gli occhi, o l’alcool al 96%, che però ha il difetto di essere infiammabile.

 

In alternativa, l’ISS propone un mix di alcool isopropilico ad altissima concentrazione e acqua ossigenata, che però se inalato provoca sonnolenza e irritazioni oculari. Va da sé che è assolutamente sconsigliato improvvisarsi alchimisti tra la pareti domestiche con questi ingredienti, per evitare spiacevoli conseguenze, anzi è anche opportuno etichettare chiaramente i contenitori di queste miscele, se se ne entra in possesso, in modo da non confonderle con altro e facendo attenzione a tenerle fuori dalla portata dei bambini e a distanza dalle scorte alimentari.

 

Ricordiamo che per i prodotti in commercio è necessario controllare che sulle etichette presenti sui flaconi sia presente la dicitura “presidio medico chirurgico (PMC)”, obbligatoria per legge su tutti i preparati ad azione disinfettante, perché solo così saremo sicuri della loro efficacia e del fatto che rispettino gli standard di sicurezza dettati dal Ministero della Salute.

 

Le tipologie autorizzate per la vendita sono per la maggior parte a base di etanolo, ovvero alcool etilico al 75% o sodio ipoclorito, e vanno usati solo sulla pelle sana, che non presenti ferite o abrasioni.

 

A cura di: Federico Mereta, giornalista scientifico

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