VIDEO
Cerca video
CURIOSITÀ 18 GENNAIO 2021

Cosa significa la parola cringe che leggiamo spesso sui social

Ecco una rivincita per i millennial e per il web: cringe viene ammessa come nuova parola dall’Accademia della Crusca.

Cringe sta ad indicare momenti e comportamenti imbarazzanti che suscitano disagio in chi li osserva. La Crusca lo definisce come “la sensazione stessa di imbarazzo“. A chi non è mai capitato di provare un’emozione simile e non sapere come definirla? Adesso c’è una parola ad hoc. L’origine è dal verbo inglese “to cringe”, cioè rannicchiarsi o contrarre i muscoli involontariamente come per il freddo o per il dolore. Sì, perché il disagio “cringe” è una percezione fisica, porta a distogliere lo sguardo o arrossire, mordersi le labbra e perfino ridere in modo imbarazzato.
In Italia la parola è stata usata per la prima volta nel 2011 facendo riferimento a un tipo di commedia americana, la “cringe comedy”, che si ritrova nel film con Cristiana Capotondi e Fabio De Luigi, “La peggior settimana della mia vita”.

In ogni slang che si rispetti tocca storcere un po’ le parole e anche “cringe” è stata declinata in ogni modo possibile: dal “cringiante” al “cringiato” per quanto riguarda i verbi, fino a “cringiata” o “cringissima” per sostantivi e aggettivi. Per fortuna la pronuncia è semplice (krinj e non krainj) ed è adattabile ad ogni inflessione dialettale, dallo stretto trentino al più aperto napoletano, in modo che in tutta Italia si possa redarguire il prossimo dicendo: “Su, smettila stai diventanto Cringe” ed essere sicuri di venire compresi!

14.505 visualizzazioni
Chiudi
Caricamento contenuti...