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CONSIGLI 14 DICEMBRE 2020

Cosa succede se pago l’IMU in ritardo?

Nell’anno della pandemia globale, alcune scadenze sono state posticipate, ma non tutte: vediamo cosa accade se non si paga puntualmente l’Imposta Municipale Unica sui beni immobili.

A partire dal varo della legge di bilancio 2020, è stata istituita la nuova IMU, la tassa che riguarda i possessori o usufruttuari di case, capannoni, negozi ed altre strutture commerciali, ma anche di terreni, edifici destinati al culto religioso e immobili intestati ad associazioni no-profit.
Pagare l’imposta in ritardo, in maniera insufficiente o errata, implica l’applicazione di mora e relativi interessi, che crescono man mano che trascorre il tempo dalla data originariamente stabilita per corrispondere l’emolumento: lo strumento a cui ricorrere in questo caso è il cosiddetto “ravvedimento operoso”, che permette di sanare la propria posizione nei confronti dell’erario senza versare tutto l’importo della sanzione ordinaria.

Andando per gradi, un ritardo fino a 14 giorni comporta una mora dello 0,1 %, pari a un decimo della sanzione ordinaria, che a sua volta corrisponde all’1% dell’importo totale più gli interessi, applicato su ogni giorno successivo alla scadenza.
Pagando entro 30 giorni scatta il ravvedimento operoso “breve”, che implica una multa dell’1,5% sull’entità del tributo; quello “medio” si applica trascorsi 90 giorni dal termine stabilito per il versamento ed è gravato da una sanzione dell’1,67%; da 90 giorni ad un anno di ritardo, invece, la mora sale al 3,75%.

Da quest’anno, ci si può regolarizzare anche dopo più di un anno dalla scadenza effettiva dell’IMU, grazie al ravvedimento “lunghissimo”: se si salda il tributo entro 2 anni, la sanzione è pari al 4,29% invece che al canonico 30%, mentre oltre i 24 mesi dalla scadenza originaria sale al 5%, fino a raggiungere il 6% se si paga dopo aver ricevuto il verbale di constatazione, ma prima dell’emissione della cartella esattoriale.
Il tasso d’interesse di mora che matura per ogni giorno di ritardo nel 2020, infine, corrisponde allo 0,05%.

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