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CONSIGLI 08 OTTOBRE 2021

Cosa succede se rifiuto una raccomandata

Ecco cosa succede quando si rifiuta una raccomandata.

La raccomandata rifiutata è da considerarsi accettata, a prescindere dai motivi che hanno portato il destinatario al rifiuto. Produce tutti gli effetti previsti dal mittente, come ad esempio la disdetta di un contratto o la convocazione nei termini di legge per la riunione di condominio. Rifiutare una raccomandata, quindi, è una pessima scelta: così facendo ci si mette nella condizione di non poter contestare l’atto, di cui non si ha preso visione.

Se il postino suona il campanello per consegnare una raccomandata ad una persona che in quel momento non è a casa, e ad aprire la porta è un convivente, quest’ultimo può rifiutare di ritirare la busta, in quanto non indirizzata a lui. In questo caso, però, la raccomandata non può ritenersi consegnata; il postino, pertanto, dovrà immettere nella cassetta delle lettere un avviso, per comunicare al destinatario effettivo il tentativo di consegna fallito, invitando a procedere col ritiro presso l’ufficio postale.

Scaduti i termini (10 giorni per la raccomandata semplice, 30 giorni per un atto giudiziario), la raccomandata produce i suoi effetti. Va detto che è diritto di ogni cittadino rifiutare una raccomandata recapitata dal postino. Tuttavia, una raccomandata con ricevuta di ritorno con dicitura “rifiutata” (nel caso in cui il destinatario non ha accettato la busta) o “compiuta giacenza” (nel caso in cui la busta non sia stata ritirata presso l’ufficio postale) si presume essere entrata nella sfera di conoscibilità del destinatario; questo basta per produrre i suoi effetti. Occorre sapere che, una volta rifiutata, la raccomandata non può più essere recuperata dal destinatario; per farsela rispedire bisognerà contattare personalmente il mittente.

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