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CURIOSITÀ 20 FEBBRAIO 2023

Cos'è la "Sindrome del terzo uomo": molti la sperimentano vicino alla morte

Il “fattore terzo uomo”, noto anche come “sindrome del terzo uomo” è un fenomeno psichico a dir poco singolare. Si manifesta soltanto quando un essere umano si trova in condizioni di “estrema resistenza”, sostanzialmente al limite della morte.

Chi attraversa e riesce a superare una fase del genere riferisce spesso di aver avvertito nettamente la presenza di un’entità. Questa presenza può essere sia fisica – in questo caso la percezione è di essere in compagnia di una persona vera e propria – o immateriale.

Compare in punto di morte: la scienza non sa ancora spiegarlo

Tantissimi esploratori riferiscono di aver provato questa sensazione, ma anche astronauti, soldati, aviatori, naufraghi e tanti altri che si sono trovati in condizioni estreme.

Emblematico in tal senso il racconto di Frank Smythe, uno dei primi a tentare la scalata dell’Everest. Dopo che i suoi compagni di spedizione, a differenza sua, decisero di fare marcia indietro, iniziò a sentire la presenza di un nuovo compagno “invisibile”.

Stando a quanto da lui riferito, soltanto una volta arrivato il momento di mangiare, quando provò ad offrirgli del cibo, realizzò che il suo “nuovo amico” fosse soltanto un frutto della sua immaginazione. Le testimonianze sono innumerevoli e riguardano persone diverse tra loro per età, cultura e provenienza geografica.

A proposito di esperienze pre morte, ecco alcune delle testimonianze più incredibili.

Sindrome del terzo uomo: le testimonianze dei sopravvissuti

Esistono addirittura episodi in cui tutti i membri di un gruppo si sono trovati a percepire la presenza del “Terzo uomo”. Secondo le testimonianze il terzo uomo conferirebbe alle persone stremate una “sensazione di speranza e protezione”. C’è anche chi sostiene che queste presenze siano reali, dei veri e propri angeli custodi. Questa risposta non può – ovviamente – essere valida dal punto di vista scientifico.

Bisogna altresì ammettere che la ricerca non ha ancora trovato una risposta definitiva per spiegare il fenomeno. Alcuni recenti studi neurologici suggeriscono che sia causato da impulsi elettrici specifici, che il cervello invia soltanto in punto di morte.

Si tratterebbe però di un “fenomeno selettivo”, che si manifesterebbe soltanto in alcuni soggetti predisposti e soltanto in condizioni di estremo shock, stress e panico.

A proposito, sapevi che esiste un esame delle urine potenzialmente in grado di individuare un tumore al cervello?

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