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CURIOSITÀ 06 LUGLIO 2022

Cos’è l’afantasia, effetti nella vita di tutti i giorni: la scoperta

L’afantasia è una particolare e rara condizione che rende le persone incapaci di visualizzare le immagini nella loro mente. Secondo gli scienziati, le conseguenze sarebbero maggiori rispetto a ciò che si pensa. L’afantasia è nota dal 19° secolo, ma ha attirato un’importante attenzione scientifica solo negli ultimi anni. Nel 2020, un team di ricercatori, guidato dal neuroscienziato cognitivo Alexei Dawes dell’Università del New South Wales (UNSW) in Australia, ha scoperto che le persone con afantasia mostravano una ridotta capacità di ricordare il passato e immaginare il futuro, oltre a ricordare meno i sogni e spesso con meno dettagli. Dopo aver parlato del perché alcune persone sentono la voce dei defunti, ecco il nuovo studio sull’afantasia e gli effetti nella vita di tutti i giorni.

La scoperta sull’afantasia e gli effetti nella vita di tutti i giorni

Un nuovo studio, sempre del team di Daws, ha messo in luce nuove prove sull’impatto dell’afantasia sulla nostra memoria e immaginazione del futuro.
Lo scienziato e altri ricercatori hanno condotto un esperimento con circa 60 partecipanti, metà dei quali ha sperimentato afantasia, mentre l’altra metà erano persone senza la condizione, usate nel test come un gruppo di controllo. Nell’esperimento, i partecipanti hanno completato una versione adattata dell’intervista autobiografica, un test dato per valutare le componenti della memoria autobiografica negli adulti. Nella versione qui condotta, ai partecipanti è stato chiesto di ricordare sei eventi della vita e di immaginare sei ipotetici eventi futuri, fornendo descrizioni scritte dettagliate di ciascuno. I risultati hanno mostrato che i partecipanti afantasici hanno ricordato o immaginato un numero significativamente inferiore di dettagli episodici rispetto ai partecipanti al gruppo di controllo, sia per quanto riguardava gli eventi passati che quelli futuri, ma hanno ottenuto punteggi simili ai controlli riguardo alle immagini spaziali. Da qui la deduzione che la memoria episodica e la prospettiva futura sono funzionalmente simili. Il fatto che sia i ricordi passati che le immaginarie anticipazioni future siano influenzate in modo simile potrebbe offrire supporto per quella che viene chiamata l’ipotesi di simulazione episodica costruttiva, che postula che la prospettiva futura sia un processo cognitivo che assembla frammenti di ricordi passati per dipingere un quadro di possibili eventi futuri. Nelle persone afantasiche, questa capacità è ridotta rispetto a chi non soffre della particolare condizione.

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