Gli esperti concordano nel dire che il coronavirus si diffonde più facilmente negli ambienti poco ventilati. Infatti nei luoghi chiusi le particelle che portano il virus possono rimanere in sospensione finché qualcuno non le respira. Ecco le tre regole per proteggersi nei loghi chiusi.
Come proteggersi dal coronavirus nei luoghi chiusi
Per misurare il grado di pulizia dell’aria, possiamo contare un indicatore della sua qualità: la CO₂. Più alta è la concentrazione di questo gas, che espelliamo quando respiriamo, peggiore è la ventilazione della stanza. L’abitacolo di un’automobile è lo scenario più chiaro a causa delle sue piccole dimensioni: serve come esempio in scala ridotta di ciò che accade in stanze più grandi. Quando si rimane in un’auto con un’altra persona con i finestrini chiusi, la misurazione della CO₂ sale a livelli preoccupanti, poiché una percentuale di ciò che si respira è stata esalata dall’altro passeggero. Per proteggersi dal rischio di contagiarsi in auto è bene aprire i finestrini per far circolare l’aria e indossare la mascherina.
La ventilazione in bar, ristoranti e scuole
L’esempio della automobile vale anche per ambienti chiusi non ventilati, quali possono essere bar, ristoranti, negozi o scuole. Sono tanti, infatti, gli aneddoti su privati o scuole che aprono le finestre quando non c’è nessuno, facendo gelare la stanza, ma le chiudono quando arrivano le persone, cioè quando si verifica il rischio. Le misurazioni della CO₂ in più di 20 scuole spagnole dimostrano che solo la ventilazione costante, naturale o meccanica, degli spazi chiusi mantiene basso il rischio di contagio, ha riportato “La Repubblica”. La buona norma sarebbe quella, quindi, di tenere le aule ventilate sempre aprendo le finestre, ma non solo prima che entrino gli studenti. Alcune autorità, comunque, prendono in seria considerazione il problema. Per esempio, la Navarra include l’uso del misuratore di CO₂ come riferimento di valutazione per bar e ristoranti. Infine, anche in uno spazio ben ventilato ci potrebbe essere una trasmissione a corto raggio, quando le particelle virali vengono respirate poco dopo che una persona malata le espira, prima che gli aerosol si diluiscano. “Ecco perché è così importante indossare una mascherina e mantenere una distanza di sicurezza anche all’aperto”, avverte lo scienziato Pedro Magalhães de Oliveira, dell’Università di Cambridge. In generale, anche per bar e ristoranti valgono le tre regole: distanziamento, ventilazione e mascherina.