Mentre il vaccino è sempre più vicino (quello della Pfizer, ma non solo), in particolare si sta discutendo sull’opportunità di somministrare vitamina D a persone di etnia nera e minoritaria e alle persone obese, nel tentativo di affrontare le morti sproporzionate da Covid-19 in quelle fasce di popolazione. Più alti sono i livelli di melanina nella pelle, più bassi sono i livelli di vitamina D creati, situazione che peggiora in luoghi con meno luce solare: per questo le persone di colore nel Regno Unito possono essere più vulnerabili e quindi potenzialmente a rischio di contrarre il Covid e sviluppare una forma più seria della malattia. La vitamina D rafforza il sistema immunitario e protegge dalle infezioni respiratorie. Già a inizio pandemia erano emerse le prime evidenze scientifiche in merito a una correlazione tra vitamina D e Coronavirus. E cioè, chi ha carenza di vitamina D avrebbe un rischio maggiore di contrarre il virus.