Da Aruba a Barbados, ecco 5 paradisi vista oceano a prova di smart workers.
Barbados
Il Primo Ministro bajano Mia Mottley ed il suo staff hanno proposto il “Barbados Welcome Stamp”, un timbro di benvenuto della durata di un anno, per consentire ai visitatori di lavorare in remoto dall’isola.
Un’imperdibile occasione, fra vegetazione lussureggiante, mare cristallino, Rum Punch e prelibatezze locali, come Flying fish e Macaroni Pie.
Anguilla
Rinomata per la barriera corallina, questa piccola isola caraibica è un posto meraviglioso da visitare.
Oggi, grazie all’“Anguilla Tourist Board”, gli smart workers hanno la possibilità di viverci, da 3 a 12 mesi, lavorando coi loro laptop a piedi nudi sulla sabbia.
Aruba
Il programma “One Happy Workation” è aperto a chiunque abbia un passaporto statunitense valido. Offre tariffe speciali in una vasta gamma di hotel e resort e consente ai lavoratori a distanza di vivere quest’isola felice per un massimo di 90 giorni.
Bermuda
Sognate da sempre le sue meravigliose spiagge rosa? Se siete nomadi digitali, il programma “One Year Residential Certification” vi permette di trasferirvi in questo territorio autogovernato britannico, per lavorare in remoto per un anno.
Georgia
“Remotely from Georgia” consente ai lavoratori a distanza di 95 paesi di vivere e lavorare senza visto, per almeno un anno, in questo terra ai confini di Asia ed Europa.
La Georgia aveva vissuto un vero e proprio boom turistico prima della pandemia da COVID-19; poi, le sue entrate si sono praticamente azzerate. È nata così questa idea pro smartworking; una bella occasione per conoscere da vicino un paese dai mille scenari. In fondo chi non ha mai desiderato un ufficio affacciato su spiagge rocciose?