L’Università statunitense Vanderbilt (a Nashville, nel Tennessee) ha condotto uno studio sull’origine della curiosità. A scatenarla sarebbe, secondo quanto emerso, la parte del cervello nota come ‘zona incerta’. Si tratta di quella porzione che, quando fu scoperta, risultava molto oscura nel funzionamento in quanto si conosceva ancora poco sui suoi neuroni.
Proprio quella parte di cervello sarebbe, dunque, responsabile della curiosità innata così come di altri meccanismi quali fame, sonno e paura. Come pubblicato sulla rivista di settore Science, le rilevanze emerse dall’osservazione dei comportamenti dei topi conducono gli atteggiamenti curiosi alla sostanza grigia della ‘zona incerta’ che sarebbe collegata a un nucleo nervoso del talamo.