La geoscienziata Ying Zhou ha condotto uno studio per comprendere alcuni cambiamenti che si stanno verificando al centro della Terra.
La professoressa ha focalizzato la sua ricerca su due terremoti – qui vi abbiamo raccontato il legame tra eventi sismici e cambiamenti climatici – verificatisi a 21 anni di distanza: il primo nel maggio 1997 nelle Isole Kermadec, nell’Oceano Pacifico, il secondo, sempre alle Kermadec, è stato invece registrato nel settembre 2018.
Cosa succede al centro della Terra: la scoperta clamorosa
Si tratta dunque di onde sismiche generatesi esattamente nella stessa area. Per questo motivo, in base alle attuali conoscenze in ambito geo-sismico, ci si dovrebbe aspettare la medesima velocità di propagazione.
I dati raccolti hanno invece messo in evidenza una lieve divergenza tra i due terremoti, decisamente anomala per le conoscenze attuali in ambito geo-sismico. Le onde del secondo evento sismico hanno infatti viaggiato a una velocità lievemente superiore rispetto a quanto avvenuto 20 anni prima nello stesso luogo.
Il fatto che a distanza di soli 20 anni la velocità di propagazione sia cambiata sta necessariamente a significare che sia mutata anche la densità del nucleo esterno.
Il nucleo esterno è lo strato situato tra il mantello, a sua volta situato sotto la crosta terrestre, e il nucleo interno.
“Qualcosa è decisamente cambiato – ha spiegato la professoressa Ying Zhou, commentando i risultati dello studio – lungo il percorso di quell’onda, rispetto a quanto accaduto 20 anni prima nella stessa area. Per questo ora è in grado di propagarsi in maniera più rapida”.
Cosa cambia con la scoperta di Zhou
Grazie a questo studio senza precedenti è stato possibile dimostrare in maniera scientifica che il nucleo esterno della Terra sta subendo dei cambiamenti.
Sebbene questi dati non ci permettano ancora di comprendere “come” il nucleo stia cambiando e cosa stia precisamente accadendo, rappresentano un nuovo punto di partenza per le ricerca sul cambiamento del campo magnetico terrestre.
Non tutti sanno che sono proprio i cosiddetti “moti convettivi” del mantello – lo strato di roccia situato immediatamente sotto la crosta terrestre – che, generando dei flussi costanti di metallo liquido, permettono al campo magnetico terrestre di esistere.
Per questo la scoperta di Ying Zhou potrebbe determinare una svolta.