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BUONO A SAPERSI 26 MAGGIO 2023

Dobbiamo riscrivere la storia: scoperta clamorosa dai Maya

Un gruppo di scienziati e archeologi ha scoperto in Guatemala “il primo sistema autostradale al mondo”. La notizia arriva direttamente dalle pagine del Washington Post e ha rapidamente fatto il giro del pianeta, suscitando notevole interesse sia tra gli appassionati di discipline scientifiche che, ancor di più, tra gli esperti ed i curiosi in ambito storico ed archeologico.

Il team di ricercatori avrebbe infatti individuato ben 417 città databili attorno al 1000 A.C. Questi nuclei urbani sarebbero collegati tra loro da una rete di strade lunga circa 110 miglia, ovvero circa 177 chilometri.

Civiltà Maya, la scoperta che scardina le precedenti convinzioni

Secondo quanto affermato dai ricercatori, questo groviglio di collegamenti rifletterebbe l’organizzazione socio-economica e il potere politico dell’epoca.

La scoperta, di conseguenza, va sostanzialmente a scardinare alcune radicate convinzioni relative alla storia più antica della civiltà Maya, quella pre-classica, che intercorre tra il 2000 a.C. e il 250 d.C.

Fino ad oggi si riteneva infatti che durante la fase pre-classica la civiltà Maya fosse costituita integralmente da cacciatori-raccoglitori, e fosse quindi del tutto nomade.

Le rete di strade nella giungla che riscrive la storia dei Maya

“Siamo a un punto di svolta”, ha dichiarato Richard Hansen, docente di ricerca archeologica dell’Idaho State University, nonché uno degli autori principali dello studio.

I ritrovamenti sono stati effettuati in un’area a dir poco remota e inaccessibile della giungla tropicale, situata al confine tra Messico e Guatemala, al momento raggiungibile solo ed esclusivamente tramite elicottero.

“Adesso possiamo affermare senza paura di sbagliare che il periodo pre-classico della cultura Maya è stato ben più complesso e raffinato dal punto di vista architettonico di quanto credessimo, con alcuni dei più grandi edifici della storia mondiale che sarebbero stati edificati proprio in questa fase”.

La nuova tecnologia che ha permesso di vedere attraverso la giungla

Questi risultati clamorosi sono stati ottenuti per merito della tecnologia lidar, una particolare ed innovativa tecnica di mappatura laser, sempre più utilizzata nell’ambito della ricerca archeologica, in grado di rivelare i dettagli più particolari, come la vegetazione antica.

Questo strumento ha permesso agli scienziati di distinguere antichissime dighe altrimenti non identificabili, ma anche bacini idrici, piramidi, reti di strade rialzate e persino dei campi da gioco.

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