VIDEO
Cerca video
BUONO A SAPERSI 25 APRILE 2023

Fai attenzione a queste sostanze: sono ovunque, anche nell'acqua

Avrai certamente sentito parlare dei PFAS, ovvero dei perfluoroalchilici. Si tratta di sostanze chimiche utilizzate a livello industriale per le loro capacità di resistere all’acqua e al grasso. Trovano applicazione in vari settori, dall’industria tessile a quella alimentare, passando per gli imballaggi. Utilizzati già dagli anni ’30, oggi stanno facendo preoccupare la comunità scientifica per via della loro concentrazione nell’ambiente e per i gravi effetti che possono avere sulla salute umana.

Dove si trovano i PFAS: siamo circondati

I PFAS sono utilizzati per produrre materiali come il teflon delle padelle antiaderenti e il gore tex dei giubbotti impermeabili e dell’abbigliamento tecnico. Si possono trovare anche in oggetti di uso comune, dalla carta igienica agli imballaggi del cibo dei fast food, dagli spray per pulire gli occhiali ad asciugamani e lenzuola, passando per cosmetici water proof e piatti e bicchieri compostabili.

Siamo circondati dai PFAS, e se un prodotto è idrorepellente, antiaderente o antimacchia, c’è un’alta probabilità che contenga queste pericolose sostanze chimiche. Non è tanto l’utilizzo di materiali con PFAS a essere rischioso, sebbene le alte temperature e l’usura contribuiscano a disperdere quantità enormi nell’ambiente.

A inquinare è il modo in cui smaltiamo gli oggetti contenenti perfluoroalchilici, visto che la contaminazione avviene principalmente attraverso le falde acquifere, la cui potabilità viene compromessa quasi irreversibilmente.

Oltreoceano sono noti come forever chemicals per la loro capacità di rimanere nell’ambiente e nel corpo molto a lungo. Queste sostanze sono considerate fattori di rischio per diverse malattie. Si ritiene che siano cancerogeni, che abbiano effetto sul sistema endocrino, e quindi sulla fertilità e la crescita, e che abbiano effetti sul corpo con esposizioni a lungo termine. Si ipotizza anche che abbiano effetti negativi sulla gravidanza e il feto.

Come evitare i PFAS: alcuni consigli

Scarichi industriali, discariche abusive e ricorso ad acqua contaminata per usi agricoli sono i modi in cui i PFAS entrano in circolo nel nostro organismo, e per arginare il problema il singolo cittadino può fare poco. Servono interventi di monitoraggio e bonifica dei territori, e limiti all’uso a livello industriale.

Puoi tuttavia seguire questi consigli.

  • Verifica se vivi in una zona ad alta contaminazione, consultando i siti delle autorità sanitarie e per la difesa dell’ambiente.
  • Installa dei filtri anti PFAS nei rubinetti di casa.
  • Butta via tutte le padelle antiaderenti rovinate e sostituiscile con alternative più sicure come la ghisa o l’acciaio inossidabile.

Veneto invaso dai PFAS: è un’emergenza

In Veneto c’è quello che viene definito da Greenpeace come il “più grave caso di contaminazione” nel continente europeo. Nonostante nella regione siano scattati alcuni provvedimenti, a livello nazionale è stato fatto poco o nulla per limitare la presenza dei PFAS nell’ambiente.

In tutta la Penisola ci sarebbero almeno 50 siti ad alto rischio, in cui queste sostanze raggiungono concentrazioni particolarmente elevate nelle acque e nel suolo. Ma diversi studi mostrano che i PFAS sono arrivati ovunque.

L’UE ha già delle norme sull’uso delle sostanze chimiche e potenzialmente nocive, ma si sta dibattendo in questo periodo sull’introduzione di regole ancora più stringenti. La Danimarca, la Germania, i Paesi Bassi, la Norvegia e la Svezia hanno chiesto all’Europa di vietare totalmente l’utilizzo di queste sostanze in tutta l’area comunitaria.

Chiudi
Caricamento contenuti...