La signora Fernanda, gentile e deliziosa come le sue pizze fritte, vi attende nei quartieri spagnoli, uno spaccato della Napoli più verace. Andiamo insieme a conoscerla.
Durante gli anni della seconda guerra mondiale, il popolo napoletano cominciò a friggere in olio bollente l’impasto della pizza, stratagemma culinario per farlo gonfiare e per saziare prima d’avvertire i morsi della fame. Le donne, per arrotondare, cominciarono anche a vendere le “pizzelle”: preparavano l’impasto e lo friggevano, fra il vociare tipico, sull’uscio di casa, fuori dal proprio basso, segnando, poi, su un quadernetto chi avesse preso quelle prelibatezze, vuote o ripiene di ricotta.
proprio come avviene nel film di Vittorio De Sica “L’oro di Napoli”, in cui una giovanissima e procace Sophia Loren, impastando e friggendo, si divide fra il marito geloso e l’amante avvenente. Quella di Fernanda è una storia di famiglia, di passione, dei valori più iconici tramandati dalla Napoli d’allora. Dal punto in cui Piazza Carità incrocia Via Simonelli, risalendo nel cuore della città, si arriva a Via Speranzella; qui, nella casa di famiglia, vive Fernanda.
Una tappa imperdibile, per napoletani e turisti; uno street food verace, in cui si respira aria di casa, di nonna, di buono. Fernanda, ogni giorno, si divide fra clienti e gente curiosa, tutti incantati dalla maestria con cui, sull’asse da cucina, imbottisce l’impasto e lo getta fiera nell’olio che ribolle. E a chi si chiede perché Fernanda, ancora oggi, porti avanti quella tradizione familiare basta guardarla per capirlo: solo per amore, verso quella città alle pendici del Vesuvio, piena d’umanità, di calore e di verità.
