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VIAGGI 27 FEBBRAIO 2020

Gita a Poschiavo con il Trenino del Bernina

Per chi ama viaggiare in treno per godersi paesaggi mozzafiato senza stress, non c’è niente di meglio che passare un fine settimana in Svizzera, a bordo del Trenino Rosso del Bernina!

La Confederazione Elvetica è da sempre meta di vacanze in cui unire la bellezza dei paesaggi alpini alla tipicità dei piccoli borghi, degustando cibi genuini in pieno relax: nel Canton Grigioni, zona in cui si parla anche italiano, vale la pena di concedersi un paio di giorni a bordo dello storico Trenino Rosso che le Ferrovie del Bernina hanno inaugurato nell’ormai lontano 1910 e che è riconosciuto come patrimonio dell’umanità dall’Unesco.

Il suo percorso attraversa la suggestiva Valposchiavo, tra Italia e Svizzera, e lungo il tragitto che i convogli del treno panoramico compiono in circa 2 ore e mezza, arriva quasi a 4000 metri di altitudine, proprio ai piedi dei ghiacciai: 16 le fermate, con partenza da Tirano, in provincia di Sondrio e arrivo a St. Moritz, rinomata località sciistica dell’Alta Engadina.

Tra di esse c’è il pittoresco villaggio di Poschiavo, placidamente adagiato sulle rive di un lago, dove sono ancora visibili le tracce di una storia antica e travagliata, derivata dalla posizione strategica lungo il percorso che conduceva al Passo del Bernina: le diverse popolazioni che lo hanno dominato, hanno lasciato impronte inconfondibili del loro passaggio, a partire da Romani e Longobardi, per arrivare a Saraceni e francesi d’epoca napoleonica.

Dopo la catastrofica alluvione nel 1834 e il lungo periodo di disagi causati dalla realizzazione dei trafori alpini, fu proprio il Trenino Rosso del Bernina a risollevare le sorti dell’intera vallata, facendola tornare punto di riferimento turistico, rinomato in tutta Europa.

Nel borgo sono presenti splendide chiese ed eleganti edifici patrizi, come Palazzo Mengotti, che al suo interno ospita il Museo Poschiavino, una raccolta di arnesi e oggetti legati alla civiltà contadina, oppure la Casa Console, risalente al 1856, legata al pasticciere Antonio Semadeni che, dopo essere emigrato in Polonia, ne divenne Console Onorario: il palazzo ospita una collezione di quadri svizzeri e tedeschi dell’epoca del Romanticismo. Di interesse anche Casa Tomè, l’Albergo della Posta, Palazzo Matossi e Palazzo Dirizi.

Da degustare assolutamente le specialità locali a km 0, come i pizzoccheri della Valposchiavo, gli sciatt, i capunet e le manfrigole.

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