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CURIOSITÀ 20 FEBBRAIO 2022

Granchio alieno tropicale, incredibile avvistamento in Italia

Un esemplare di granchio Charybdis feriata è stato pescato a circa 50 metri di profondità, a Genova dove è finito nelle reti della cooperativa Pescatori Boccadasse.

Un ritrovamento eccezionale e inaspettato per i pescatori liguri che hanno catturato un crostaceo mai visto prima in quelle acque. Si sono così rivolti a dei biologi dell’Università di Genova che hanno identificato il crostaceo alieno. (Leggi qui cos’è l’asteroide interstellare ‘alieno’).

Dopo l’identificazione, i ricercatori lo hanno trasferito all’Acquario di Genova, dove il granchio, però, è morto pochi giorni dopo il suo arrivo.

Il “granchio crocefisso”, caratteristiche ed ecosistema

Originario dell’Indo-Pacifico, il Charybdis feriata è una specie aliena nel Mediterraneo. È comunemente noto come “granchio crocifisso”. La provenienza del suo nome con cui è conosciuto risale agli inglesi che lo così chiamato per via del disegno che porta sulla parte dorsale del carapace.

L’animale può vivere sia in fondali sabbiosi che fangosi delle zone tropicali e subtropicali dell’Indo-Pacifico, in acque poco profonde prevalentemente costiere. I maschi possono raggiungere un chilo di peso, le femmine sono più piccole e raggiungono i 400 grammi di peso.Viene pescato in India e Vietnam.

Sono tanti i fattori che causano la presenza della fauna in luoghi diversi dal loro ecosistema, e la tendenza è sempre più diffusa. In questo caso, però, diversamente da altri pesci e crostacei arrivati nelle nostre acque da molto lontano, è improbabile, secondo gli esperti, che questo esemplare sia arrivato attraversando il Canale di Suez poiché la sua presenza non è mai stata accertata nel Mar Rosso. Come ha fatto ad arrivare fin qui o come mai si sia trovato un esemplare femmina nelle acque italiane, quindi, rimane un mistero.

Quel che è certo è che non si tratterebbe della prima volta che un granchio di questo tipo raggiunge il Mediterraneo, toccando le coste italiane.

Questo ritrovamento nelle acque liguri è, infatti, il quarto episodio. Già nel 2004 e nel 2017 questa specie è stata avvistata in Spagna, mentre nel 2015 è arrivata anche nelle acque di Livorno.

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