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EMOZIONI 03 GENNAIO 2021

"Grazie, prof": l'abbraccio virtuale degli studenti al loro insegnante

Il Coronavirus e le norme di sicurezza necessarie per arginarlo hanno stravolto il modo di insegnare. Per professori e studenti la Dad, la cosiddetta Didattica a distanza, non è sempre facile né soddisfacente. Ma, nonostante le difficoltà, arrivano anche le belle sorprese. Quelle che ci fanno comprendere come tutto non sia vano e come gli sforzi vengano ripagati.

È il caso della testimonianza affidata ai social del professore Marco Di Benedetto. A turno i ragazzi hanno spento tutte le webcam e il docente ha pensato a una sorta di ammutinamento. Incredulo, ha minacciato delle ripercussioni a livello didattico e disciplinare. I suoi alunni sono stati molto bravi a fargli credere di essere disinteressati alla lezione e hanno rischiato anche un brutto voto o una nota, ma – come diceva Machiavelli – “il fine giustifica i mezzi”.

I tanti quadratini sullo schermo, che ormai compongono le classi durante le lezioni telematiche, si sono riaccesi poco alla volta. Hanno colorato il monitor e il cuore di Marco Di Benedetto. Tanti cartelli con lo stesso messaggio dicevano: “Grazie, prof.”.

Un gesto commovente quanto semplice, che è arrivato dritto al destinatario. Nonostante le difficoltà tecniche e la mancanza di un contatto diretto tra studenti e insegnanti, la Dad ha dimostrato come l’essere umano sia in grado di andare oltre e di vedere gli aspetti positivi anche nelle situazioni complesse da affrontare.

Professori in prima linea

Tanti i commenti alla foto su Facebook, a conferma che l’impegno, la passione e la dedizione pagano. Marco Di Benedetto è uno di quei professori che fanno la differenza nella vita dei propri alunni e che ricevono il loro ringraziamento. Un gesto che potrebbe risultare banale, ma che invece non è per nulla scontato.

Come Marco, però, ci sono tanti insegnanti che lavorano duramente ogni giorno. E non per portare uno stipendio a casa, ma perché credono nel potere sociale del loro mestiere. E, come diciamo grazie al personale sanitario in prima linea contro il Coronavirus, dobbiamo essere riconoscenti a figure come i professori. Loro stanno contribuendo a formare coloro i quali rappresentano il domani: i ragazzi. Loro sono dei combattenti in questa guerra contro un nemico invisibile.

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