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CURIOSITÀ 05 MARZO 2022

Guerra in Ucraina, come i social hanno cambiato il conflitto

Per la prima volta in una situazione di conflitto, i social sono apparsi come uno strumento di divulgazione molto importante. I social sono da sempre lo strumento principale di comunicazione in questi tempi moderni. Con la stessa facilità di pubblicazione e diffusione purtroppo la verità è la prima ad essere compromessa. La guerra amplifica tutto, concetti, fatti e informazioni, e basta poco per innescare scenari ben peggiori.

Post di guerra, i social nel conflitto

Una parte di conflitto viaggia in rete. Nel mondo digitale c’è stato e c’è tuttora un scambio di informazioni sul mondo della guerra in Ucraina. Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy, è il primo a parlare direttamente con il suo popolo e con le delegazioni estere per mezzo dei social network.

Nella storia delle guerre la tecnologia è diventata sempre più presente nella cronaca del conflitto. Se la guerra in Vietnam è stata la prima guerra mostrata in televisione, quella in Ucraina è la prima che passa per le piattaforme social più importanti e influenti del mondo. Personalità come il papa e capi di Stato hanno espresso tutto il loro dissenso all’invasione russa nel territorio ucraino.

Gli avvenimenti hanno costretto alcune big come google e molti altri a sospendere i loro servizi, per svantaggiare l’esercito russo e limitare la disinformazione. Il fondatore di Telegram, ha spinto gli utenti ucraini e russi a diffidare delle informazioni condivise sulla piattaforma, decidendo di chiudere o limitare alcuni canali. Il governo russo per bloccare la visualizzazione dei contenuti Pro Ucraina ha bloccato Facebook in tutto il paese. Per la prima volta in maniera molto più libera ed accessibile abbiamo potuto vedere le proteste dei cittadini russi contro la guerra, grazie agli streaming degli utenti sui social, aggirando la censura del regime russo e viceversa. I social sono l’espressione della gente libera, fuori da ogni censura. Si pubblicano immagini di brutalità cruda, senza filtri.

Tutte le maggiori agenzie di informazioni stanno bloccando i contenuti di disinformazione russi. I provider Ucraini stanno compiendo innumerevoli sforzi per assicurare l’informazione e la comunicazione nel paese, nonostante i ripetuti attacchi hacker del governo russo per sabotare i loro sistemi. Anche gruppi hacker non governativi stanno lavorando per disarmare e sabotare le tecnologie russe.

In uno scenario di pace sappiamo già come le fake news possano influire in alcuni ambiti, in guerra lottare per la verità nell’informazione è fondamentale, per testimoniare ciò che è successo e per individuare l’artefice. È importante, dunque, saper interpretare e scremare l’onda di informazione che arriva dai social, per poter ricostruire la verità dei fatti.

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