La guerra in Ucraina è una vera e propria tragedia, in primis per i cittadini che sono stati attaccati dai Russi e hanno visto le loro vite stravolte in poche ore. Uomini al fronte, donne e bambini in fuga. Morte e desolazione sono certamente il vero dramma.
I conflitti, però, possono avere delle ripercussioni anche a livello mondiale e andare a toccare aspetti e persone apparentemente lontani. È il caso dei risparmi degli investitori. Un effetto che può avere delle ripercussioni anche di una certa entità, su larga scala, e dal quale è bene sapersi difendere per tempo. Stiamo parlando del crollo della Borsa.
Gli effetti della guerra sugli investitori
La guerra al fronte è certamente più drammatica delle conseguenze economiche di chi opera in Borsa. I piccoli investitori, però, si stanno preoccupando delle sorti dei loro risparmi e sapere come difenderli può tornare utile. Le numerosissime vendite, infatti, hanno provocato forti ribassi, che non si vedevano da almeno un anno. Ecco alcuni consigli utili:
- Mantenere la calma è la prima cosa da fare, l’emotività può giocare brutti scherzi e non è opportuno vendere spinti dalla paura. Meglio aspettare, consigliano gli esperti, e non rischiare di peggiorare la situazione. Le Borse torneranno a recuperare in un lasso di tempo relativamente breve.
- Pensare a lungo termine è un altro consiglio di chi conosce bene la materia. Per proteggere i propri risparmi dagli effetti della guerra in Ucraina bisogna allargare l’arco temporale di riferimento, di circa 10 o 15 anni.
- Parola d’ordine diversificare, e questa è una regola da seguire a prescindere dagli ultimi avvenimenti. Se si variano gli investimenti è più difficile che vengano colpiti tutti negativamente. Per esempio, si può puntare sul paniere globale dove ci sono le più grandi aziende che operano a livello internazionale. L’oro e le valute rifugio possono rappresentare un ottimo investimento per difendere il proprio denaro.
- Il potenziale dell’oro ha a che fare con la paura dell’aumento dell’inflazione e con il rialzo delle materie prime. Questo significa che, in momenti di difficoltà come quelli di un conflitto, è quasi matematico che chi investe su azioni aurifere possa guadagnarci.
- L’America può rappresentare un rifugio rispetto all’Europa, come ha spiegato Andrea Cuturi – Ad di Anthilia Capital Partners Sgr – a Repubblica. La regola è puntare su mercati meno coinvolti – almeno per il momento – dalla guerra. Lo stesso vale per il Giappone, più rischiosi invece sono gli investimenti in Cina che potrebbe essere chiamata presto in causa a livello geopolitico. A tal proposito, ecco quali sono i Paesi neutrali rispetto al conflitto.
- Il paracadute dei dividendi è un altro strumento da non sottovalutare per difendere i propri risparmi dalle conseguenze della guerra in Ucraina. Rappresenta un modo per fronteggiare i crolli in Borsa. Bisogna puntare sui titoli come Generali, Eni, Enel, A2A e sulle grandi banche perché pagano anche il 5%. Lo stesso vale per gli etf e i fondi comuni d’investimento che offrono azioni ad alto dividendo su cui investire.
- L’aumento del costo delle materie prime può aiutare a proteggere gli investimenti dei piccoli risparmiatori. Petrolio, alluminio, gas naturale e soia permettono di diversificare il portafoglio e rappresentano una difesa contro l’inflazione e le crisi geopolitiche. Inoltre, gli effetti a lungo termine possono essere interessanti, viste le carenze causate dall’economia sostenibile che sta prendendo sempre più piede.
- I Btp si sono dimostrati forti e alcune emissioni – a più lunga durata e quelle legate all’inflazione italiana – hanno anche guadagnato. Anche loro sono uno strumento di diversificazione da non sottovalutare.
Insomma, il segreto è non farsi prendere dal panico e agire in maniera razionale. Basta aspettare tempi migliori e, nel frattempo, investire in maniera consapevole e responsabile, cercando di limitare il più possibile gli effetti negativi della guerra in Ucraina.
